«Immigrato maltrattato sul bus»
La Sab: aggrediti i controllori

Da una parte le lettere di protesta di due passeggere del pullman, che accusano i controllori di aver trattato male un extracomunitario, dall'altra l'esasperazione dei dipendenti della Sab che devono affrontare quotidiane discussioni, insulti e aggressioni.

Da una parte le lettere di protesta di due passeggere del pullman, che accusano i controllori di aver trattato male un extracomunitario, dall'altra l'esasperazione dei dipendenti della Sab che devono affrontare quotidiane discussioni, insulti e aggressioni.

Difficile stabilire da quale parte stia la verità: fatto sta che giovedì mattina, sull'autobus Sab che parte da Clusone alle 9.05 diretto ad Albino, è successo qualcosa che ha spinto due passeggere ad accendere il computer e mandare una e-mail all'azienda di trasporto.

Secondo il racconto delle due donne, un ragazzo africano verso le 9.30 è salito a Gazzaniga senza timbrare immediatamente il biglietto e si è rifiutato di esibire i documenti ai tre controllori. Ne è nata una discussione, sfociata poi in una zuffa nel momento in cui i controllori hanno annunciato una telefonata ai carabinieri, con il risultato che il ragazzo e i tre dipendenti Sab sono scesi, mentre il bus è ripartito per Albino.

Da quel momento i passeggeri non hanno più saputo nulla sulla vicenda. Le due donne fanno anche notare che sullo stesso pullman, a Clusone, era salita una ragazza italiana che non aveva il biglietto perché, a suo dire, aveva paura di perdere la corsa e non aveva fatto in tempo ad acquistarlo.

I controllori, in quel caso, erano stati gentili e le avevano permesso di scendere a comprarlo: quindi – si domandano le passeggere – perchè i dipendenti della Sab hanno usato due pesi e due misure? Hanno forse agito in modo diverso basandosi sulla nazionalità dell'utente?

Il direttore della Sab smentisce: «Nessun comportamento razzista: il ragazzo, un ventenne africano era già noto per aver creato problemi sui nostri pullman. Purtroppo questa è una cosa che fanno in molti, italiani e stranieri: tengono in mano il biglietto senza timbrarlo, in modo da poterlo riutilizzare per altre corse».

Leggi tutto su L'Eco di Bergamo del 22 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA