«Romina, movente non confermato»
Lunedì mattina prevista l'autopsia

Si svolgerà lunedì l'autopsia sul corpo di Romina Acerbis, la 28enne strangolata dal marito. «La nostra famiglia chiede il rispetto del lutto - dice un parente -. Non confermiamo la versione fornita dall'omicida riguardo al movente».

Si svolgerà lunedì mattina l'autopsia sul corpo di Romina Acerbis, la giovane donna 28enne strangolata dal marito Maurizio Ciccarelli, da cui negli ultimi tempi si era separata. Da Algua un cugino della ragazza parla a nome della famiglia: «La nostra famiglia chiede il rispetto del lutto che stiamo vivendo - dice -. Abbiamo fiducia della giustizia e dell'attività degli inquirenti e non confermiamo la versione fornita dall'omicida riguardo al movente», ossia la versione secondo cui Romina voleva un figlio dal marito.
Il cugino di Romina ripete il «desiderio di giustizia da parte della famiglia - continua -: anche per questo motivo chiediamo alla stampa un momento di silenzio, nel rispetto del nostro dolore».

Nella mattinata una zia aveva anche commentato: «Romina era innamorata di suo marito, nonostante tutto gli voleva bene». La giovane donna lo scorso anno era stata ospite per qualche giorno a casa della parente a Selvino quando Ciccarelli l'aveva costretta a scappare di casa minacciando di picchiarla. «Anche in quell'occasione lei continuava a giustificarlo - continua la zia – e a dire che in fondo gli voleva bene. In tanti abbiamo cercato di aiutarla in questi anni, abbiamo cercato di farle capire che quella relazione era sbagliata, ma lei non ha mai voluto sentire ragioni. Adesso resta il dolore per questa tragedia e il rammarico per qualcosa che forse avremmo potuto fare per evitarlo».­

Dopo l'autopsia di lunedì sarà decisa anche la data dei funerali di Romina. L'omicidio risale a venerdì: «Ho fatto una brutta cosa – ha detto al 113 Ciccarelli – venite a prendermi». L'uomo, 49 anni, pregiudicato nativo di Napoli ma da anni residente in città, ora è in carcere accusato di omicidio volontario. Con Romina erano sposti dal 2006. Un legame profondo, il loro, ma anche tormentato: lei un anno e mezzo fa lo aveva denunciato due volte per episodi di violenza ed era andata a vivere in via Fermi a Colognola, ma i contatti con lui, che da due mesi era agli arresti domiciliari in via Ruspini (quartiere San Tomaso), non si erano mai interrotti del tutto.

I familiari della ragazza hanno raccontato che da una ventina di giorni la coppia aveva riallacciato i rapporti e che nessuno avrebbe potuto immaginare un epilogo simile. Il dramma si è consumato venerdì. Ciccarelli – ricostruisce la questura di Bergamo – nel pomeriggio è uscito dalla casa al civico 7 di via Ruspini, dove la coppia aveva convissuto prima di dividersi e dove dal 5 agosto scorso lui era ai domiciliari per un furto avvenuto nel Lecchese. Era autorizzato ad assentarsi dalle 15 alle 16,30 per farsi curare una malattia, invalidante e ritenuta incompatibile con la detenzione in carcere. Ha quindi raggiunto il condominio di via Fermi 11, vicino all'edicola di Colognola, dove la moglie, impiegata in un call center, si era trasferita: nell'appartamento al primo piano tra i due sarebbe scoppiata una discussione i cui motivi sono ancora poco chiari. Alla polizia il quarantanovenne avrebbe raccontato che alla radice delle tensioni con la moglie c'era il fatto che lei voleva un figlio, mentre lui si opponeva, ma gli inquirenti su questo punto appaiono cauti così come la famiglia di Romina nega la veridicità di questo movente.

In cucina l'uomo ha strangolato a mani nude la moglie, poi ha portato il cadavere in una stanza e lo ha adagiato sul letto. Infine è uscito accostando la porta senza chiuderla a chiave ed è tornato nella casa di via Ruspini. Qualche ora dopo si è costituito. «Poco prima delle 21 – hanno spiegato in una conferenza stampa il capo di gabinetto della questura, Angelo Giuseppe Re, e il capo della Sezione volanti, vicequestore Emilio Belgieri – l'uomo ha telefonato al 113 dicendo di aver fatto "una cosa brutta" e di andarlo a prendere. Un equipaggio delle volanti è subito intervenuto».

In via Ruspini l'uomo, con le valigie già pronte per andare in carcere, ha dato le prime indicazioni agli agenti, che sulle sue mani hanno notato anche escoriazioni ritenute compatibili con il racconto. Un'altra volante ha subito raggiunto via Fermi e trovato il corpo di Romina, con segni riconducibili all'aggressione. A Colognola sono arrivati anche gli uomini della Squadra mobile e della Scientifica, che hanno svolto i rilievi e sigillato l'appartamento su ordine del pm di turno, Letizia Ruggeri.

L'uomo ha diversi precedenti penali (i primi risalgono al '97) in particolare per furti, e prima di sposare la ragazza aveva divorziato dalla prima moglie. Romina e Maurizio si erano conosciuti una decina di anni fa, quando lei frequentava l'istituto alberghiero di San Pellegrino, poi nel 2006 si erano sposati: avevano abitato in città, prima in via Monte Zucco e poi in via Ruspini, quindi la convivenza era finita. Nel 2010 la ragazza lo aveva denunciato due volte: ad aprile per averla strattonata e ferita (10 giorni di prognosi) durante una lite; a maggio per averla costretta ad andare via di casa, minacciando di picchiarla.

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