Crocifissi appesi in Regione
Pd e Idv: strumentalizzazione

Crocifissi negli immobili regionali, all'ingresso e nelle sale riunioni e istituzionali. Lo stabilisce il progetto di legge approvato martedì in Consiglio regionale, per il quale saranno stanziati, per l'anno 2011, 2.500 euro. L'argomento ha sollevato la polemica.

Crocifissi negli immobili regionali, all'ingresso e nelle sale riunioni e istituzionali. Lo stabilisce il progetto di legge approvato martedì in Consiglio regionale, per il quale saranno stanziati, per l'anno 2011, 2.500 euro. Il progetto è stato votato favorevolmente dal Pdl, Lega Nord, Udc e Pensionati; non hanno partecipato al voto Pd, IdV e Sel. Astenuto il Consigliere PdL Carlo Saffioti: «Davanti al rischio di una relativizzazione dei nostri valori e quello di una secolarizzazione del Crocifisso, ho preferito scegliere l'astensione».

Il relatore del provvedimento Alessandro Marelli (Lega Nord) ha spiegato che «il provvedimento salvaguarda un simbolo della nostra storia, della nostra cultura, della nostra tradizione e della nostra identità e promuove i valori del cristianesimo e i principi su cui si fonda la cultura europea e in generale la civiltà occidentale». Respinta invece la pregiudiziale presentata dal Partito Democratico e illustrata da Fabio Pizzul, che contestava la competenza regionale in questa materia. «Questo progetto di legge – ha ribadito Marelli – non lede in alcun modo la laicità dello Stato e anzi il Crocifisso prescinde dalle libere convinzioni di ciascuno e implica invece una riflessione sulla nostra storia e sui valori condivisi nella nostra società, che sono valori di rispetto per la dignità di ogni essere umano e di solidarietà».

Nel dibattito sono intervenuti Gianantonio Girelli, Luca Gaffuri, Fabrizio Santantonio e Gabriele Sola (IdV), che ha presentato un emendamento (poi respinto dall'Aula) nel quale si chiedeva che l'affissione fosse accompagnata dalla scritta «Ama il prossimo tuo come te stesso». «È curioso - ha detto poi Sola - che a proporre un progetto di legge per l'esposizione del crocefisso in tutti gli uffici regionali sia una forza politica che, fino a ieri, si è distinta più per i bizzarri e furiosi riti celtici che per la difesa dei valori cristiani. Si tratta di una evidente strumentalizzazione. La Lega lo sta brandendo allo scopo di dividere e, soprattutto, di trarne un basso beneficio a livello propagandistico».

«Non si fa politica con il crocifisso – ha anche commentato Mario Barboni, consigliere regionale del Pd –. Ben venga il crocifisso e la sua presenza, ma non la sua strumentalizzazione, come sta facendo la Lega, e men che meno qualsiasi obbligo riguardo la sua esposizione. Il Carroccio e il Pdl non hanno colto la differenza tra la facoltà di esporre e l'obbligo di farlo. Le sentenze delle varie corti italiane ed europee sono intervenute in merito alla richiesta di togliere il crocifisso e non riguardo la possibilità di imporre per legge la sua esposizione. Contesto anche lo strumento usato. Non bastava un regolamento? Non era sufficiente una circolare? Nessuno mi toglie il sospetto che si sia voluto utilizzare uno strumento forte per marcare meglio il territorio e l'identità».

Sull'argomento sono intervenuti anche Giorgio Puricelli, Vittorio Pesato, Mario Sala, Margherita Peroni e Rienzo Azzi (PdL), Elisabetta Fatuzzo (Pensionati); Gianmarco Quadrini (Udc); Giulio Cavalli (SeL), Filippo Penati (Gruppo Misto).
Abbandonando l'Aula, Fabio Pizzul (Pd) ha spiegato che la contrarietà non riguarda il Crocifisso ma l'opportunità delle modalità e gli strumenti utilizzati: «Il Pd sceglie di non partecipare al voto perché non vogliamo prestarci a strumentalizzazioni del simbolo religioso per eccellenza». Unico voto positivo tra le minoranze quello dei Pensionati: «Al di là delle ideologie – ha dichiarato Fatuzzo - è una cosa positiva prevedere l'esposizione del Crocifisso che richiama ai principi della civiltà cristiana». La legge stabilisce che la collocazione dei Crocifissi dovrà avvenire entro sei mesi dall'entrata in vigore del provvedimento.

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