Prigionieri nei lager, 8 medaglie
«Salvato da una fucilazione»

Stamattina venerdì 11 novembre in prefettura sono state consegnate otto medaglie d'onore ad altrettanti cittadini bergamaschi deportati nei campi di prigionia nell'ultimo conflitto mondiale. Cinque riconoscimenti assegnati alla memoria a persone decedute.

Stamattina venerdì 11 novembre in prefettura sono state consegnate otto medaglie d'onore ad altrettanti cittadini bergamaschi deportati nei campi di prigionia nell'ultimo conflitto mondiale. Cinque riconoscimenti assegnati alla memoria a persone decedute.

I tre ex prigionieri viventi sono Pietro Fratus, Battista Marchesi e Francesco Roviello, tutti di Bergamo città, mentre i cinque deceduti sono Gaetano Magenta e Pierino Ondei, anche loro di Bergamo, Egidio Falabretti di Treviglio e Aldo Finardi di Castel Rozzone, oltre a Domenico Andreoli di Caprino.

Roviello, 91 anni, generale in congedo della Guardia di finanza, ha raccontato di essere scampato alla fucilazione in un lager in Germania. In guerra è rimasto ferito, ma si salvato e ora può continuare a godersi i suoi tre figli e cinque nipoti.

Presenti alla premiazione il prefetto Camillo Andreana e l'assessore Marcello Moro in rappresentanza del sindaco Tentorio. Il prefetto ha commentato: «Grazie, dobbiamo dire grazie a queste persone che hanno lottato per la nostra patria. Grazie ancora, ogni ulteriore commento sarebbe retorico».

La legge 296 del 27 dicembre 2006, all'art. 1 comma 1271-1276, ha disposto la concessione di una medaglia d'onore ai cittadini italiani militari o civili deportati e internati nei lager nazisti nella Seconda guerra mondiale. La medaglia è coniata nella zecca dello Stato e può essere richiesta con una domanda alla presidenza del Consiglio dei Ministri.

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