Via Autostrada, c'è un altro muro
Al rondò caos e viabilità intricata

C'è un altro muro prima del muro. Non alto come quello ormai famoso su via Autostrada, ma comunque d'impatto. Un brutto impatto. Nel senso che se non andate a sbattere (facilissimo), vi toccherà quantomeno uno spettacolo pessimo.

C'è un altro muro prima del muro. Non alto come quello ormai famoso su via Autostrada, ma comunque d'impatto. Un brutto impatto. Nel senso che se non andate a sbattere (facilissimo), vi toccherà quantomeno uno spettacolo pessimo fatto di caos, degrado e un rondò che, ironia della sorte, sembrerebbe essere stato realizzato come un folle intreccio a 3 livelli proprio per tutelare lo skyline di Città Alta.

Benvenuti al casello di Bergamo, lo svincolo più pazzo del mondo. Giù il gettone e buon divertimento. Si fa per dire. Portare a casa l'auto, ma soprattutto la pelle, è già un bel risultato.

Avete presente la prima volta da neopatentati in autostrada? Ecco la sensazione è più o meno la stessa. Insicurezza a manetta. Superato il casello, tanto per cominciare, il grande piazzale si trasforma, in poche decine di metri, in un imbuto a 2 corsie. Quel tantino fastidioso se si considera che le uscite sono 11 e nelle ore di punta il flusso delle auto è a getto continuo. Occhi bene aperti e dita incrociate sono il minimo. Perché di fortuna ne serve parecchia, anche proseguendo.

Proprio nel punto in cui lo slargo si restringe sulla sinistra ecco infatti un altro «trappolone»: le vetture che, nella intricatissima architettura del rondò, per immettersi sulla rampa dell'asse interurbano in direzione est, sono costrette a tagliare il traffico proveniente proprio dall'uscita dell'A4. Il tutto all'imbocco di una curva e con una visibilità ridottissima.

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