Oggi l'addio al bimbo cinese
Sarà inumato al monumentale

Oggi all 15 al monumentale di Bergamo si svolgerà il rito dell'inumazione, nel campo riservato ai bambini, di Xinkai Xu, il bimbo cinese nato all'ospedale di Treviglio e morto dopo 7 giorni ai Riuniti, dove era stato trasferito in condizioni gravissime.

Nel primo pomeriggio di oggi lunedì 21 novembre la piccola bara scura sarà portata al cimitero monumentale di Bergamo, dove alle 15 si svolgerà il rito dell'inumazione, nel campo comune riservato ai bambini. Si chiude così l'esistenza terrena del piccolo Xinkai Xu, il bimbo cinese nato all'ospedale di Treviglio e morto dopo 7 giorni agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove era stato trasferito in condizioni già gravissime. Solo l'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica potrà, forse, chiarire le cause della sua morte e spiegare, in particolare, il mistero della milza trovata rotta.

Il pm Lucia Trigilio ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e 51 persone sono state raggiunte da un avviso di garanzia, fra medici e infermieri di entrambi gli ospedali, che hanno prestato a vario titolo assistenza sanitaria al piccolo. Solo i risultati dell'autopsia, che non arriveranno prima di un paio di mesi, potranno fornire al pm elementi per ravvisare o escludere presunte responsabilità.

Min e Chunxiang, i giovani genitori del bimbo che vivono a Romano, in questi giorni hanno trascorso diverso tempo alla camera mortuaria dei Riuniti, dove, con l'aiuto di una mediatrice culturale e di un'agenzia di pompe funebri, hanno potuto predisporre la bara e organizzare il trasporto al cimitero. Non ci saranno particolari cerimonie funebri, soltanto l'inumazione, prevista appunto alle 15 di oggi.

In Italia per fare i jeans Min e Chunxiang non parlano una parola d'italiano, ma non c'è bisogno di un traduttore per interpretare le loro lacrime. Abitano in una piccola casa nella zona nord di Romano, in via Cappuccini, dallo scorso mese di marzo. Come la maggior parte dei cinesi che vengono in Italia, non fanno altro che lavorare duramente, molte ore al giorno, per cercare di racimolare uno stipendio. E come quasi tutti gli immigrati della loro nazionalità, lavorano alla macchina per cucire, per mantenere se stessi e i loro due figli, un bambino di 4 anni e una bimba di 3.

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