Formigoni sul trasporto locale:
«Nessuno sconto al governo»

Sul finanziamento al Trasporto pubblico locale, il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni ha chiaramente detto che «non potremo fare sconti al Governo. Non è pensabile che sia penalizzato con l'abbattimento dei trasferimenti dallo Stato».

«Ci troviamo, sempre di più, a governare le nostre Regioni affrontando temi transregionali, dall'inquinamento alle infrastrutture, all'Expo. Siamo fortemente impegnati in un maggior coordinamento tra le istituzioni regionali e locali. Dobbiamo fare scelte di lungo periodo e quelle che funzionano sono quelle studiate, confrontate, discusse ed elaborate insieme».

Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, ospite del dibattito organizzato dalla Cisl dal titolo 'Sviluppo e welfare, un manifesto per il Nord', ha richiamato la disponibilità a continuare a lavorare in rete: "Abbiamo la necessità - ha detto a Milano, all'incontro al quale hanno partecipato i presidenti del Piemonte e dell'Emilia Romagna, Roberto Cota e Vasco Errani - di fare sinergie con tutti gli attori in gioco. Questo vale anche nella logica dei presidenti di Regione e vale ancora di più in questo frangente".

NESSUNO SCONTO AL GOVERNO SU TPL - Tra i temi d'attualità c'è quello del finanziamento al Trasporto pubblico locale. Su questo - dice Formigoni in vista del colloquio di domenica - "non potremo fare sconti al Governo. Sappiamo delle difficoltà del Paese, ma, circa il Trasporto pubblico locale, non è pensabile che sia penalizzato con l'abbattimento dei trasferimenti dallo Stato. Erano 2 miliardi di euro a bilancio per gli anni passati: non si può passare a 400 milioni di euro, che sono a bilancio per il 2012, tanto più che in questo ambito la logica dei tagli lineari penalizza soprattutto le Regioni che più hanno saputo fare una riforma verso l'efficientamento di un sistema che è complessissimo".

RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI - Altro punto importante è quello delle politiche del lavoro, per le quali Formigoni chiede una riforma: "È necessario utilizzare più efficacemente le risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga, differenziandole in relazione alle diverse situazioni aziendali e personali dei lavoratori. L'accordo CIG in deroga 2012 e l'accordo per le politiche attive 2012 devono avere come scopo quello di estendere la tutela dei lavoratori favorendo ancora di più le azioni di ricollocazione". Per il presidente della Lombardia sarebbe necessario utilizzare uno strumento che permetta di verificare sul territorio i reali fabbisogni di assunzione da parte delle imprese e far incontrare domanda offerta di lavoro attraverso l'individuazione di lavoratori che necessitano di ricollocazione, valorizzando la rete degli operatori. In quest'ottica è opportuno ricorrere all'utilizzo dei fondi della bilateralità "prima di accedere alla Cassa integrazione in deroga con risorse statali e regionali".

MAGGIORE SOSTEGNO ALLA FORMAZIONE - Strettamente collegato al tema dell'accesso al lavoro è quello del sistema scolastico. Su questo fronte è necessario "promuovere l'assunzione dei giovani talenti attraverso uno specifico trattamento economico e fiscale". Dopo la riforma dell'apprendistato, approvata lo scorso luglio, è ora necessario "attivare iniziative per promuovere tale strumento e colmare il gap rispetto a Paesi come la Germania o l'Austria, dove circa il 5 per cento dei lavoratori dipendenti sono apprendisti, rispetto al 2,5 per cento dell'Italia". È necessario, quindi, integrare maggiormente il sistema dell'istruzione con quello della formazione e del lavoro.

UN FISCO PER LO SVILUPPO - Promuovere lo sviluppo significa, infine, riformare il fisco: "La scelta di detassare a livello nazionale i premi di produttività è stata giusta". L'obiettivo deve essere quello di un fisco "più attento alle esigenze di tutti" con un'attenzione privilegiata nei confronti di chi genera ricchezza e posti di lavoro e di chi mette su famiglia e genera figli. "Se si devono indicare delle priorità per una riforma fiscale - conclude Formigoni - sono proprio queste due: il lavoro e la famiglia. Su questa linea possiamo fare squadra: se la pressione fiscale fosse aumentata, avrebbe scopi depressivi".

Trasporto Pubblico Locale e Sanità sono "le priorità delle Regioni, in una situazione difficile". È quanto ha detto anche il presidente dell'Emilia Romagna a della Conferenza delle Regioni a margine di un incontro organizzato dalla Cisl a Milano. "Al governo presenteremo due priorità - ha spiegato -: il trasporto pubblico locale, perchè il taglio del 75% delle risorse dal 2011 al 2012 non è sostenibile e la questione della sanità, che è decisiva per la coesione sociale e per il diritto alla salute".

Parlando di trasporti, Errani ha chiesto "una risposta a un problema che è diventato una emergenza nazionale". Sulle risorse sanitarie, invece, le regioni "sono pronte a rivedere in poche settimane il patto per la salute, per discutere domenica con il governo, che sa quali sono le priorità delle Regioni".

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