L'abbraccio al sacrista di Moio
«Monumentale semplicità»

Erano centinaia a Moio de' Calvi gli amici e i conoscenti che hanno stretto in un ideale, caloroso abbraccio i familiari di Franco Balestra, il sessantacinquenne morto sul monte Torcola lo scorso 30 novembre dopo una caduta in moto mentre raggiungeva il capanno di un cugino.

Erano centinaia a Moio de' Calvi gli amici e i conoscenti che hanno stretto in un ideale, caloroso abbraccio i familiari di Franco Balestra, il sessantacinquenne morto sul monte Torcola lo scorso 30 novembre dopo una caduta in moto mentre raggiungeva il capanno di un cugino.

Franco Balestra aveva lavorato come meccanico per una ventina d'anni e successivamente alla vicina centrale Enel. La folla presente ai funerali, giunta da ogni parte dell'Alta Val Brembana, ha reso insufficiente la chiesa parrocchiale di San Mattia, dove Franco svolgeva da anni le mansioni di sacrista.

«Era uno dei suoi tanti impegni a favore della comunità e del prossimo - ha ricordato il parroco don Alessandro Beghini - e tutti noi ne serbiamo un ricordo grato e commosso». Sull'altare anche altri sacerdoti legati alla parrocchia di Moio e al Vicariato Val Brembana, dove Balestra era attivo come volontario alla Casa di Riposo don Palla e al Banco Alimentare, fra i quali il parroco di Roncobello, don Renato Villa, coetaneo di Franco.

«Eri un uomo generoso e disponibile - ha sottolineato il sacerdote all'omelia - e la tua monumentale semplicità è stata riflesso per tutti dell'eternità che è il traguardo di ogni cristiano». La bara, trasportata a spalla dagli amici fra i quali numerosi erano i cacciatori, è stata tumulata nel vicino cimitero, dove anche il sindaco Davide Calvi ha rivolto un saluto commosso.

«Il tuo esempio è inarrivabile - ha detto il primo cittadino con la voce rotta dall'emozione - e vogliamo pensarti in cielo, in un'officina con decine di angeli al tuo servizio».

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