Le opposizioni: «Raimondi e Rossoni
riferiscano al consiglio regionale»

Una mozione urgente è stata presentata dai consiglieri IdV, Sel, Pd e tutto il centrosinistra in Regione affinchè il presidente della giunta regionale e gli assessori Marcello Raimondi e Gianni Rossoni riferiscano in ordine a notizie apparse sulla stampa in merito all'inchiesta Brebemi.

Una mozione urgente è stata presentata oggi dai consiglieri dell'IdV, Sel, Pd e di tutto il centrosinistra in Regione affinchè il presidente della giunta regionale e gli assessori Marcello Raimondi e Gianni Rossoni riferiscano in ordine a notizie apparse sulla stampa in merito all'inchiesta Brebemi

«La stampa nazionale - si legge in una nota - ha riportato oggi alcuni stralci di intercettazioni telefoniche dalle quali emergono i nomi di due esponenti di spicco della Giunta regionale lombarda, gli assessori all'ambiente Marcello Raimondi (simpaticamente definito dagli interlocutori "nano ghiacciato") ed all'istruzione Gianni Rossoni, che sarebbero intervenuti per sveltire l'iter autorizzativo della discarica di Cappella Cantone».

«E' inquietante – commenta Sola, consigliere regionale dell'Italia dei Valori – che si facciano ogni giorno più evidente la responsabilità politica della banda formigoniana e più probabile l'effettivo coinvolgimento della Giunta nelle recenti vicende giudiziarie».

«Ieri abbiamo chiesto le dimissioni di Formigoni, oggi – prosegue Sola – pretendiamo si faccia luce, perlomeno, su quanto riportato dai giornali: per questo abbiamo presentato una mozione (in allegato, il testo) urgente con la quale chiediamo al presidente Formigoni ed agli assessori Raimondi e Rossoni di riferire il prima possibile in aula in merito all'iter autorizzativo della discarica di Cappella Cantone. Lo facciano finalmente, se possono, con trasparenza ed onestà intellettuale, senza nascondersi dietro alle risibili giustificazioni usate sino ad ora da Formigoni».

«Anche se le responsabilità giudiziarie sono ancora da verificare, quelle politiche appaiono ormai oggettive – conclude Sola -. Ma non è certo negando l'evidenza che chi detiene il potere in Regione Lombardia da quasi 17 anni può favorire il cammino verso la verità».

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