C'è la crisi dei consumi:
saldi scattati prima di Natale

«Merry Christmas! Ti invitiamo all'anteprima saldi con sconti favolosi su tutta la collezione. Domenica apertura no stop». Si moltiplicano in questi giorni, a ridosso del Natale, gli sms sul cellulare che annunciano sconti, promozioni e persino presaldi.

«Merry Christmas! Ti invitiamo all'anteprima saldi con sconti favolosi su tutta la collezione. Domenica apertura no stop». Si moltiplicano in questi giorni, a ridosso del Natale, gli sms sul cellulare che annunciano sconti, promozioni e persino presaldi rivolti alla clientela di fiducia di negozi di intimo, abbigliamento e calzature, articoli sportivi.

Basta un giretto in pieno centro per scoprire promozioni da outlet, liquidazioni totali e promozioni del tipo «prendi tre e non paghi uno». I saldi di fine stagione incominciano ufficialmente il 5 gennaio ma i «saldi mascherati» sono iniziati ben prima.

Una tendenza che si era notata già negli anni scorsi ma che quest'anno si spinge addirittura prima delle festività natalizie. Un segnale chiaro della crisi dei consumi: la gente non compra, o acquista in misura molto inferiore rispetto al passato più recente, e i commercianti, almeno per rientrare sugli investimenti fatti, tentano il tutto e per tutto con promozioni allettanti al limite della legge.

La normativa infatti prevede la possibilità del singolo commerciante di effettuare sconti o promozioni per i clienti ma vieta espressamente la comunicazione della promozione nei 30 giorni prima dei saldi e in ogni caso dal 25 novembre al 31 dicembre.

Alcuni esercenti però, persino in pieno centro, sfidano palesemente queste regole non rispettando i criteri di una concorrenza leale con gli altri commercianti. Le categorie - Ascom e Confesercenti Bergamo - precisano che i negozianti fuorilegge sono pochi e comunque spiegano questa sfida alle normative come il segnale di una crisi del settore senza precedenti.

Diversa la normativa invece che regola le svendite totali per cessata attività che hanno un percorso ad hoc e nulla vieta di effettuare, nel proprio negozio, degli sconti per la clientela ma senza farne pubblicità apertamente. Il confine qui però è sottile: se per i cartelloni appesi in vetrina la situazione è chiara, sms, fidelity card e ribassi dei prezzi da cartellino segnano una zona d'ombra non proprio chiara su cui anche le categorie ammettono una certa controversia di interpretazione.

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