Il nuovo stadio visto dai progettisti

«La scelta dell'area di progetto per la realizzazione del Parco dello Sport si presenta come una grande opportunità di riscatto per un sito oggi in stato di abbandono». A dirlo sono i progettisti del nuovo lavoro che si svilupperà sull'area della «Grumellina», «destinata a divenire un importante nodo d'accesso in città dalla direttrice Sud ed Ovest con una nuova arteria parallela alla ferrovia».

«L'area - spiegano i progettisti - reclama una propria definizione, un progetto non solo di tutela ma piuttosto la ricerca di un'identità chiaramente percepibile. Il Parco dello Sport è sviluppato come sistema di connessione tra il pattern agricolo e la maglia urbana». Un nuovo spazio, a detta dei progettisti, «una serie di sotto unità spaziali , con funzioni integrate e rivolte ad un uso ibrido tra sport – leisure – shopping – spettacolo - servizi. Uno spazio che si offre ad un uso dilatato del tempo dove la sovrapposizione dei programmi funzionali permette una drastica diminuzione di richiesta di suolo (complessivamente il 43% della superficie rimane a verde)».

Tutto partendo da una considerazione: «Crediamo che il progetto debba sempre farsi carico della “situazione al contorno” - spiegano -. GLi interventi stradali sono stati concepiti per ridurre al minimo gli impatti relativi alle nuove infrastrutture garantendo un minimo consumo del suolo».

Tra le opere previste, quelle più significative per l'area di progetto sono relative al «completamento della tangenziale di Bergamo e alla realizzazione di una nuova radiale di valenza territoriale che connette il futuro sistema Pedemontana / Brebemi con il centro di Bergamo - continuano i progettisti -. Il progetto della cintura verde descritto all'interno del pgt, include l'area di progetto, che attualmente risulta fortemente caratterizzata dalla presenza di diverse barriere infrastrutturali: la ferrovia, l'autostrada e l'asse interurbana. Viene proposta una riconfigurazione del sistema che prevede la riorganizzazione a rotatoria del nodo di intersezione con l'asse interurbano».

Entrando nello specifico sugli edifici progettati: «Si attraversano, si scalano, si utilizzano - si legge nel documento di relazione -. Non solo semplici contenitori merceologici: influenzano e modificano lo spazio pubblico. Cambiano e sono modificati dagli utilizzi , sono progettati per evolvere. Le coperture verdi sono concepite per essere utilizzate in forma ibrida tra pratica sportiva e leisure. La promenade, che con il parco pubblico rappresenta il principale spazio relazionale, si sviluppa ai bordi del Nuovo Morla e struttura il progetto secondo l'asse nord-sud. È uno spazio pubblico, aperto ad essere utilizzato con modalità diverse e successive, in continuo divenire. Uno spazio modificato dagli usi ed aperto ad accogliere nuove modalità di utilizzo, siano esse intese come sportive, ludiche e commerciali».

E sullo stadio ecco cosa dicono i progettisti: «Il design del nuovo stadio è un tentativo di visualizzazione di un'identità. Propone una soluzione formale di stadio con la quale sia i tifosi che la città possono identificarsi. La tipologia di stadi a cui il progetto si riferisce , 25.000 posti a sedere, è spesso caratterizzata da soluzioni ripetute e di scarsa inventiva. Il rischio è che se il progetto non viene sviluppato - supportato dalla specificità del sito o della “pelle” di rivestimento esterno, rivela banalmente la tipologia a cui si riferisce, viene ad esser definito da caratteristiche funzionali-normative e non certo da una progettazione contestuale».

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