«Il cipresso precipitato
non era del Comune»

«Quel cipresso non era del Comune di Ranzanico: pur essendo all'esterno della recinzione della proprietà privata, ne faceva parte a tutti gli effetti».
La precisazione fa riferimento all'articolo comparso ieri sul nostro giornale in relazione al risarcimento assegnato dal Tribunale ai familiari di Giorgio Santin, 44 anni di Cusano Milanino, ucciso dalla caduta appunto di un cipresso durante un nubifragio la sera del 27 luglio 2003 in via Crescenzi a Ranzanico.

L'uomo venne travolto dalla caduta dell'albero. A fare la precisazione sul non coinvolgimento del Comune è il sindaco, Sergio Buelli: «Il cipresso è parte della proprietà, in quanto si trova nella rientranza in cui c'è il vialetto d'accesso alla villa».

A chiamare in causa il Comune erano stati i proprietari della villa, a loro volta citati per il risarcimento dai familiari di Santin.
Il giudice, disponendo un risarcimento di circa 775 mila euro (oltre spese legali per oltre 80 mila), ha evidenziato l'esclusione di responsabilità da parte del Comune stesso, precisando nelle motivazioni che toccava ai tre proprietari della villa pagare dal momento che, nel corso degli anni, si erano sempre curati della gestione della pianta, assumendo così il ruolo di custodi della stessa.

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