Giorgio Gori si dà alla politica
Ora è tesserato al Circolo Pd

È stato un avvicinamento progressivo (e sempre più appassionato) al Pd locale quello di Giorgio Gori, sfociato nel recente tesseramento al Circolo democratico di Città Alta, dove risiede con la moglie, la giornalista Cristina Parodi, e i tre figli.

È stato avvistato, il 2 dicembre, al Caffè Letterario. Se ne stava tranquillo tra il pubblico ad ascoltare l'incontro trasversale alle diverse «fronde»: «Un passo avanti insieme. Unire, innovare». Nei giorni successivi si sono intensificati gli aperitivi con l'establishment del partito: dal segretario cittadino Nicola Eynard al capogruppo di Palafrizzoni Elena Carnevali; dal segretario regionale Maurizio Martina al responsabile enti locali Matteo Rossi.

È stato un avvicinamento progressivo (e sempre più appassionato) al Pd locale quello di Giorgio Gori, sfociato nel recente tesseramento al Circolo democratico di Città Alta, dove risiede con la moglie, la giornalista Cristina Parodi, e i tre figli. Gori – schieratosi con il sindaco di Firenze Matteo Renzi alla convention della Leopolda – da qualche tempo ha iniziato a concentrarsi con attenzione sulle vicende politiche cittadine. Un interesse che fa gola a molti (al Pd, ma anche alla Lista Bruni di centrosinistra) soprattutto in vista della futura tornata elettorale in Comune.

Per ora nessuno si sbilancia («Troppo presto», dicono i vertici del Pd) né tantomeno il diretto interessato fa outing di velleità da sindaco, ma è indubbio che una figura come quella di Gori (un vero frontman) potrebbe sparigliare le carte. «Gori si è tesserato al Circolo di Città Alta – conferma il segretario provinciale del Pd Gabriele Riva –, perché condivide lo spirito, le idee e i progetti del partito, a cui si è avvicinato dopo le convention della Leopolda e di Bologna, che hanno aperto il confronto politico all'interno del Pd. Fa piacere che il Pd abbia questa forza "attrattiva", soprattutto giocando su terreni "insoliti" che possono aprire interlocuzioni su fronti nuovi».

Sulla corsa di Gori – fondatore della casa di produzione televisiva Magnolia, da cui è da poco uscito, e membro del consiglio di amministrazione d Bergamo tv – al post-Tentorio, Riva è tranchant: «A oggi è fantapolitica. Gori è un uomo che conosce bene la città e che vuole partecipare al dibattito cittadino, a cui è molto attento. Ma a oggi non c'è nulla di più».

Verso il 2014 Di sicuro, però, Gori, classe 1960 e fuoriclasse della comunicazione, ha quelle caratteristiche che fanno tanto gola al centrosinistra per cercare di tornare sullo scranno più alto di Palafrizzoni. Sempre meno convinto di un tentativo bis l'ex primo cittadino (e ora leader dell'opposizione) Roberto Bruni, un po' tiepida l'accoglienza della disponibilità di Elena Carnevali (ottima ex assessore ai Servizi sociali, ma forse dalla platea ancora ristretta), Gori – outsider ed esponente della cosiddetta «società civile» – potrebbe far gioco al centrosinistra, allargando il campo dei consensi.

ll cammino è ancora lungo e tutto da costruire, anche se poi il 2014 (anno del nuovo round alle urne) è dietro l'angolo. E per usare il linguaggio televisivo di cui Gori è mago, «the show must go on», lo spettacolo deve continuare.

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