Minorenne morì per l'ecstasy
A giudizio pusher bergamasco

L'accusa è di concorso in omicidio colposo come conseguenza del reato di spaccio di ecstasy. Il 17enne Francesco Botti, di Lucca, l'aveva assunta prima di arrivare a una festa al Leoncavallo nel 2010. Il ragazzo venne ricoverato in coma a Niguarda, dove morì.

L'accusa è di concorso in omicidio colposo come conseguenza del reato di spaccio di ecstasy. Il 17enne, Francesco Botti, di Lucca, l'aveva assunta prima di arrivare a una festa di Halloween al centro sociale milanese Leoncavallo. Il ragazzo venne ricoverato in coma a Niguarda, dove il 5 novembre 2010 morì per un'epatite fulminante.

Il pubblico ministero di Milano, Gianluca Prisco, ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio per una conoscente del giovane, 21 anni, che avrebbe procurato la droga, e per lo spacciatore che l'avrebbe venduta, un bergamasco della Valle Seriana.

È un trentenne di Gazzaniga (che risiede però in un appartamento nell'estrema periferia milanese). Per 120 euro la ragazza aveva acquistato tre grammi di ecstasy. Il presunto spacciatore era stato arrestato lo scorso 15 maggio. Nel corso di un incidente probatorio davanti al gip di Milano la ragazza aveva confermato che a venderle la droga sarebbe stato proprio il bergamasco che però aveva negato.

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