L'Aler su Borgo Palazzo:
«Cantiere chiuso per fine 2012»

«Il cantiere Aler di Borgo Palazzo sarà chiuso entro la fine del 2012». A dichiararlo è il presidente di Aler Bergamo Narno Poli, che aggiunge: «La consegna dei 107 alloggi è prevista per la metà dell'anno successivo».

«Il cantiere Aler di Borgo Palazzo sarà chiuso entro la fine del 2012». A dichiararlo è il presidente di Aler Bergamo Narno Poli, che aggiunge: «La consegna dei 107 alloggi è prevista per la metà dell'anno successivo, consentendoci così di andare a coprire oltre il 10% della domanda di erp del capoluogo orobico ancora inevasa».

Da qualche mese, infatti, i lavori per la costruzione delle tre palazzine di edilizia residenziale pubblica sono ripresi a ritmi sostenuti dopo lo stallo che ha bloccato il cantiere per ben due volte dalla sua apertura nel 2005. È una storia tormentata, infatti, quella degli alloggi Aler di Borgo Palazzo: «Nel 2005 – spiega Monica Poloni, dell'Ufficio Progettazione e Direzione lavori di Aler Bergamo – il cantiere è stato consegnato all'impresa vincitrice dell'appalto, ma già nei primi mesi del 2006, a causa della situazione difficile in cui si trovava l'impresa stessa (che in seguito, non a caso, sarebbe fallita), il contratto è stato annullato».

E c'è voluto parecchio tempo perché l'opera riprendesse: «Va precisato che, dopo la risoluzione del contratto, l'opera è stata riprogettata e adattata in base a obiettivi almeno parzialmente differenti rispetto a quelli previsti inizialmente e più in linea con le nuove necessità abitative individuate dall'azienda», spiega Poloni. In origine, infatti, l'idea era quella di un grande fabbricato di quattro piani, in grado di accogliere anche la nuova sede di Aler Bergamo. Tramontata l'idea di trasferire gli uffici dell'azienda, tutto l'edificio è stato ripensato come residenziale, con una rimodulazione architettonica che ne migliorasse anche l'impatto paesaggistico: alla fine, la scelta è andata su un complesso di tre palazzine di cinque piani, per un totale di 107 alloggi.

A quel punto, fatto un nuovo bando, la macchina ha ripreso a muoversi: «La consegna alla nuova impresa (che nel frattempo aveva vinto la gara d'appalto) è arrivata nel dicembre 2009», racconta Poloni. Ma poco dopo ecco una nuova doccia fredda: «Nel marzo 2010 il Tar, con una sospensiva dei lavori (originatasi a seguito del ricorso dell'impresa arrivata seconda nella gara per l'aggiudicazione dei lavori), ha bloccato di nuovo il cantiere». Risultato: lavori sospesi per (altri) dieci mesi. Al termine dei quali è arrivata però la buona notizia: «Il procedimento avviato presso il Tar si è concluso con una sentenza favorevole ad Aler – annuncia Poloni – A quel punto, l'impresa aggiudicataria ha ripreso i lavori, il cui termine è previsto per la fine del 2012. A quanto pare le opere procedono spedite: contiamo di chiudere per tempo il cantiere». «Anche in questa occasione – afferma (con un po' di amarezza) il Presidente Poli – viene evidenziata la difficile soluzione delle problematiche che possono intervenire nella gestione degli appalti pubblici, problematiche che derivano dalla rigidezza e dalla complessità della normativa. Una normativa, giova ripeterlo ancora una volta, che non permette di muoversi agevolmente in situazioni come questa, nelle quali l'iter delle gare pubbliche deve ripartire ogni volta daccapo».

«I notevoli ribassi, eccessivi nonostante la crisi del mercato, portano infatti ad un aumento del contenzioso – commenta ancora Poli – L'azienda è divenuta facile ostaggio delle imprese, secondo un canovaccio che si ripete sempre uguale o quasi: la seconda classificata ricorre al Tar annullando l'assegnazione alla prima; la prima ricorre al Consiglio di Stato per annullare la decisione del Tar e non è detto che la terza, una volta che la seconda si sia aggiudicata l'appalto, non possa decidere di intervenire su tale assegnazione: qualsiasi passaggio del lungo iter burocratico non resta indenne da una possibile iniziativa giudiziaria che blocca l'esecuzione dei lavori. È la stessa trafila che sta tenendo bloccato il nostro cantiere di via Carnovali».

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