Affonda nave crociera al Giglio
41 dispersi. «Sembrava il Titanic»

«È stato un incubo, sembrava di essere sul Titanic, abbiamo veramente creduto di morire». Così alcuni naufraghi della nave Costa Concordia della Costa Crociere racconta l'incidente avvenuto venedì sera 13 gennaio all'Isola del Giglio. Conosci qualche bergamasco che era su quella nave? Scrivici.

«È stato un incubo, sembrava di essere sul Titanic, abbiamo veramente creduto di morire». Così alcuni naufraghi della nave Costa Concordia della Costa Crociere racconta l'incidente avvenuto venedì sera 13 gennaio all'Isola del Giglio. È di 3 morti - due francesi e un peruviano - e 67  feriti il bilancio di sabato mattina dell'incidente. Ma non c'è certezza che tutte le persone a bordo siano state recuperate e dunque potrebbero esserci dispersi.

Sulla nave era presenti 142 passeggeri provenienti dalla Lombardia.

Uno squarcio lungo almeno 70 metri sulla fiancata di sinistra e un'inclinazione di 80 gradi dalla parte opposta: si presenta così la Costa Concordia che è a ridosso degli scogli. La nave si è incagliata in una secca.  Le indagini dovranno stabilire perché: potrebbe essersi trattato di errore umano o di avaria degli apparati elettronici.

Nell'urto violentissimo con il fondale marino, ha letteralmente strappato uno scoglio, che è rimasto conficcato nello squarcio apertosi sulla carena della nave. Secondo una prima e non completa ricostruzione dell'incidente, la nave avrebbe urtato tra le 21,20 e le 21,40 un gruppo di scogli denominato «le Scole» che si trovano a circa 500 metri alla destra del porto guardando la terraferma.

A bordo della nave, salpata venerdì dal porto di Civitavecchia per un tour nel Mediterraneo, in base all'ultimo dato fornito dall'armatore, erano imbarcati in 4.234 (un migliaio l'equipaggio), di cui 52 bambini tra 0 e 6 anni.
Al momento i dispersi sono 41.

Sono in corso accertamenti per vedere se a bordo ci fossero bergamaschi. Ecco la testimonianza di due giovani turiste: «Eravamo a cena ieri sera quando ha cominciato a tremare tutto, la luce è andata via e la gente ha cominciato a gridare aiuto. Un'ora dopo è suonata la sirena ed è stato dato l'ordine di evacuazione. Siamo andati alle scialuppe, ma non tutte andavano in acqua, alcune sono cadute sui ponti e c'è chi è rimasto ferito o contuso, c'è chi si buttava in acqua».

«Dopo che ha tremato tutto - continua il loro racconto - la nave ha cominciato a piegarsi su un lato. Nella sala ristorante sono caduti oggetti, bicchieri, vassoi e piatti. Ci siamo anche feriti ma la cosa più drammatica è sentire la voce delle persone, in particolare delle mamme, chiamare i propri familiari, soprattutto i bambini. Era buio e non sapevamo cosa fare. La gente cadeva in terra mano a mano che la nave si inclinava. Sentivamo la voce del comandante ma abbiamo pensato a correre verso un'uscita».

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