Ferro, maresciallo-poeta
scrive per i bambini malati

L'ultima soddisfazione è di qualche giorno fa. «Mi hanno chiamato dalla giuria di un concorso internazionale di Cagliari e pensavo mi volessero dire che ero stato scartato. Invece la mia poesia Giampilieri si era piazzata al primo posto nella sezione Pace e solidarietà umana».

L'ultima soddisfazione è di qualche giorno fa. «Mi hanno chiamato dalla giuria di un concorso internazionale di Cagliari e pensavo mi volessero dire che ero stato scartato. Invece la mia poesia Giampilieri si era piazzata al primo posto nella sezione Pace e solidarietà umana. È stata un'enorme soddisfazione».

Lui è Francesco Ferro, maresciallo capo dei carabinieri e vice comandante della stazione di Urgnano. Era balzato - suo malgrado - agli onori delle cronache nel 2007, quando rimase gravemente ferito nel conflitto a fuoco di Sergnano, nella Bassa, in cui morirono due malviventi. Ora le cronache preferisce occuparle per una passione che serbava da tempo e che ha ripreso a coltivare, con successo, negli ultimi due anni.

Si tratta della poesia, che ha spinto il maresciallo Ferro a pubblicare una prima raccolta di 40 componimenti (più 10 racconti) nel volume «Le poesie di Francesco - Semplicemente io», che si apre con un'introduzione di Isabella Ferrara, amica di infanzia di Ferro ritrovata di recente grazie a Facebook.

«Il mio obiettivo iniziale era una piccola raccolta da distribuire agli amici - racconta l'autore - ma mi sono accorto che l'idea piaceva e ho pensato che poteva anche diventare utile». Infatti Ferro ha rinunciato ai diritti d'autore del libro (pubblicato da «Autorinediti») per destinarli all'associazione «Amici di Edy onlus», che raggruppa i genitori di bimbi affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker, con l'obiettivo di sostenere la ricerca.

Francesco Ferro ha 41 anni ed è nativo di Messina. Ama descriversi con ironia: «Sono nato di venerdì 17 nel luglio del 1970 ma, a dispetto di questi numeri, la mia vita è sempre andata liscia e oggi posso dire di essere un eroe per caso e vivo per fortuna».

Nonostante le aspirazioni letterarie, da piccolo venne indirizzato dai familiari all'istituto agrario. Cresciuto in un quartiere difficile, entrò nell'Arma, realizzando uno dei suoi sogni. L'altro era la poesia, mai sopita e riscoperta due anni fa: Ferro ha scritto una settantina di componimenti, ispirandosi a un'icona della poesia come Giuseppe Ungaretti, e anche a due cantautori: Francesco De Gregori e Vasco Rossi.

Uno dei racconti inseriti nel libro, «La combriccola», è piaciuto talmente al Blasco nazionale che ha fatto contattare Ferro perché lo autorizzasse a inserirlo nel suo sito ufficiale. «E me lo chiedi anche, gli ho risposto» racconta il maresciallo-poeta. Che intanto ha già ottenuto altri riconoscimenti per le sue poesie.

«Che spaziano in vari temi - racconta -, dalla natura alla mafia, dalla religione ai caduti sul lavoro, dalla solitudine all'illusione della vita. Perché credo che molte incomprensioni nascano dalla mancanza di dialogo tra le persone». E in attesa di partire per Quartu Sant'Elena a ritirare il primo premio, sabato Ferro presenterà il libro all'inaugurazione della sede dell'associazione Cinemalfa di Treviglio.

Fabio Conti

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