Bergamo, 58 mila i vani invenduti
«Occorre un fondo immobiliare»

«Sono 58 mila i vani invenduti a Bergamo, 84 mila a Milano e 56 mila a Brescia». I dati sono stati illustrati dall'assessore al Territorio della Regione Lombardia, Daniele Belotti, al Pirellone, dove è stata presentata la mozione della Lega Nord.

«Sono 58 mila i vani invenduti a Bergamo, 84 mila a Milano e 56 mila a Brescia». I dati sono stati illustrati dall'assessore al Territorio della Regione Lombardia, Daniele Belotti, durante un incontro al Pirellone, dove è stata presentata la mozione della Lega Nord sull'emergenza casa che sarà discussa martedì in Consiglio regionale.

«Secondo la ricerca del Politecnico di Milano - ha detto  Belotti - per il 2018 è previsto un incremento dei vani invenduti: 135 mila a Bergamo, 107 mila a Brescia e 85 mila a Milano».

«Per questo - ha spiegato il capogruppo della Lega nord in Consiglio regionale, Stefano Galli - abbiamo deciso di presentare una mozione per il sostegno della casa in Lombardia. L'obiettivo è agevolare i cittadini lombardi all'acquisto della casa e sostenere il settore edilizio in forte crisi. Nel 2011 sono state 40 mila le famiglie che hanno subito una procedura di esecuzione di sfratto o pignoramento, e sono almeno 300 mila quelle che si trovano a rischio d'insolvenza e di pignoramenti».

La Lega nella mozione propone alla Regione di «acquisire, attraverso un fondo immobiliare, gli immobili delle imprese di costruzione in difficoltà finanziaria liberando, da un lato, liquidità nel mercato e, dall'altro, alleggerendo i bilanci delle banche. Il fondo immobiliare potrebbe poi concedere tali immobili agli acquirenti ad un prezzo calmierato, senza vincoli asfissianti temporali».

Il fondo immobiliare in questione, ha detto Galli, «potrebbe essere gestito da Finlombarda». La Lega chiede inoltre alla Giunta regionale che si attivi «per abbassare gli interessi dei mutui, rinegoziando e allungando i piani di ammortamento», e che «elabori nuovi strumenti a favore delle famiglie che hanno necessità di accedere a mutui per l'acquisto della prima casa».

Sulla questione è intervenuto anche Tommaso D'Aloia, assessore alle Politiche della casa di Palafrizzoni, secondo il quale il Fil, il fondo federale immobiliare di Regione Lombardia costituito in collaborazione con Fondazione Cariplo, Cassa Depositi e prestiti investimenti SGR. che ha proposta, ha l'obiettivo di occupare gli alloggi sfitti contando su un canone calmierato, per rispondere alla domanda abitativa di quella parte di popolazione troppo “ricca” per avere diritto alle assegnazioni di edilizia residenziale pubblica, ma troppo “povera” per accedere al libero mercato privato, come studenti universitari, giovani coppie, giovani lavoratori e anziani.

Entro la fine dell'anno, a disposizione di tutti i soggetti interessati (compresi gli enti locali, aziende lombarde per l'edilizia residenziale pubblica e altri soggetti pubblici e privati) saranno messi a disposizione 220 milioni di euro che con l'acquisizione di ulteriori investimenti di cassa depositi e prestiti e del sistema bancario e finanziario diventeranno 400 milioni da distribuire sull'intero territorio regionale.

“A Bergamo dovrebbero arrivare circa 10 milioni di euro - annuncia D'Aloia -. Il Comune non entrerà direttamente nella fase di trattativa con l'operatore, ma sarà il coordinatore e promuoverà la conversione di edilizia privata già realizzata. Si tratta cioè dell'invenduto, un problema presente nella nostra città”.

Sul mercato verranno messi 622 alloggi a canone calmierato: “Come risposta al bando comunale indirizzato ai privati interessati a sviluppare proposte finalizzate allo sviluppo di housing sociale abbiamo ricevuto una risposta positiva – continua l'assessore D'Aloia -. Gli operatori hanno messo a disposizione 622 alloggi di varie dimensioni e tipologie in via Daste e Spalenga, Rampinelli e S.Bernardino”.

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