Albino, sulla vicenda Honegger
Lombardini conferma il ritiro

Dopo 7 ore di confronto, attese, discussioni e preoccupazioni, l'incontro sulla vicenda Honegger nella sede della Provincia si è concluso nella serata di lunedì 6 febbraio: confermata la retromarcia del Gruppo Lombardini.

Dopo sette ore di confronto, attese, discussioni e preoccupazioni, l'incontro sulla vicenda Honegger nella sede dell'assessorato provinciale al Lavoro si è concluso nella serata di lunedì 6 febbraio: confermata la retromarcia del Gruppo Lombardini (che quattro anni fa si era impegnato a reimpiegare in una nuova attività commerciale 150 persone sui 240 esuberi annunciati dal cotonificio), si sono trovati faccia a faccia i rappresentanti di tutte le parti.

Per la Cgil erano presenti, oltre al segretario di categoria Fulvio Bolis e ad Enio Cornelli della Filctem-Cgil, il segretario generale provinciale Luigi Bresciani che alla fine della riunione ha detto: «Abbiamo preso atto del disimpegno del gruppo Lombardini rispetto all'accordo di programma siglato quattro anni fa. Ribadiamo, tuttavia, la necessità che quell'intesa rimanga in vita per consentire comunque il proseguimento dell'attività tessile di Honegger, che garantisce l'occupazione di 130 lavoratori, e per trovare nel frattempo qualcuno interessato ad una nuova operazione sull'area che avrebbe dovuto ospitare il centro commerciale di Lombardini - ha spiegato -. Facciamo appello anche alle banche perché diano la possibilità all'impresa Honegger di continuare a produrre. Lo ripetiamo, non consideriamo venuto meno l'accordo di programma, che resta in vigore, come pure parte dell'area resta disponibile per nuove iniziative».

Dei 378 lavoratori rimasti nel cotonificio (erano 390 ad ottobre e circa 450 all'inizio della crisi nel 2008) circa 120 sono oggi al lavoro, mentre gli altri si trovano in cassa integrazione. Il 20 gennaio scorso è stato, infatti, raggiunto l'accordo tra rappresentanti del cotonificio di Albino, sindacati di categoria e RSU sulle modalità di gestione della cassa integrazione in deroga di 8 mesi chiesta ufficialmente il 12 gennaio scorso, dopo che quella straordinaria era scaduta a fine anno.

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