Cisl, «voglio lavorare al Caf»
937 domande, ma solo 55 posti

Novecentotrentasette domande per 55 posti. Sono quelle pervenute al servizio fiscale della Cisl di via Carnovali (il Caf), curricola e richieste di poter lavorare durante la campagna fiscale. Un numero alto in rapporto a quanto avveniva negli anni scorsi.

Novecentotrentasette domande per 55 posti. Sono quelle pervenute al servizio fiscale della Cisl di via Carnovali (il Caf), curricola e richieste di poter lavorare durante la campagna fiscale di quest'anno. È un numero molto alto quello delle domande, non solo in considerazione dei posti effettivamente disponibili, ma anche in rapporto a quanto avveniva negli anni scorsi. Nel 2010, ad esempio, le richieste al Caf erano state «solo» 380. E l'anno scorso erano già circa 700.

Insomma, di anno in anno la crescita di quanti chiedono un posto di lavoro, peraltro precario e a tempo parziale, cresce in maniera esponenziale. Il dato risalta ancora di più se si guarda agli anni prima del 2010, quando addirittura succedeva che la Cisl facesse fatica a mettere insieme il personale necessario per la campagna fiscale e i curricola che arrivavano al Caf erano intorno al centinaio.

«È anche questo un segno della crisi che stiamo attraversando», dice Lucia Cometti, del Caf Cisl, impegnata in questi giorni nei corsi di formazione degli operatori. Una crisi che morde con insistenza ormai da tempo e rende molto desiderabile anche un lavoro a tempo «determinatissimo», che può impegnare per soli tre mesi, cioè la durata della campagna fiscale. «Il lavoro – continua Cometti – è un bene prezioso e in questo momento sempre più persone sono nelle condizioni di accettare un po' tutto, perché ci sono poche possibilità. Io considero già un grande risultato il fatto che una trentina dei nostri stagionali "storici" in quest'anno è riuscita a sistemarsi, trovando un'occupazione più stabile. Lasciano il precariato e un posto che, come si vede, molte altre persone sono ben pronte ad occupare».

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