Ad amici case a canone agevolato
Indagati tre dipendenti comunali

Gli alloggi del Comune di Bergamo finivano a parenti, amici, fidanzati, tutta gente che, grazie alle assegnazioni in deroga, riusciva a entrare nelle graduatorie scavalcando spesso chi una casa non poteva permettersela nemmeno a equo canone.

Gli alloggi del Comune di Bergamo finivano a parenti, amici, fidanzati, tutta gente che, grazie alle assegnazioni in deroga, riusciva a entrare nelle graduatorie scavalcando spesso chi una casa non poteva permettersela nemmeno a equo canone.

È questo sospetto a guidare l'inchiesta sull'Affittopoli a Palafrizzoni, che aveva già offerto un assaggio pubblico in aprile, quando i militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza avevano perquisito gli uffici dell'assessorato dell'Edilizia privata e Politiche della casa e il comando della polizia locale di via Coghetti, sequestrando documentazione.

Da allora l'indagine del pm Giancarlo Mancusi ha registrato un salto di qualità: tre dipendenti comunali (due ora sono ex) a novembre sono finiti nel registro degli indagati con l'accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e abuso d'ufficio. Si tratta di Sonia Rigoletto, all'epoca responsabile dell'Ufficio alloggi; Daniele Lussana, ex commissario aggiunto della polizia locale; e Gianluca Della Mea, nel 2010 responsabile della divisione Politiche della casa, un passato all'Urbanistica.

L'attenzione degli inquirenti s'è concentrata sul patrimonio immobiliare di Palafrizzoni. La maggior parte del quale occupato da inquilini legittimi. In altri casi c'era puzza di sotterfugio. Come quel signore costretto a restituire le chiavi di un appartamento in piazza Mercato delle Scarpe, per il quale sborsava poche centinaia di euro al mese.

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