«Salva i ciclisti», rete mobilitata:
in campo c'è anche Pedalopolis

La rete si mobilita per la salvaguardia dei ciclisti. Impazza sui social network, Twitter e Facebook in primis, la campagna «#salvaiciclisti». Tra i primi promotori dell'iniziativa nata da una rete di associazioni c'è la bergamasca Pedalopolis.

La rete si mobilita per la salvaguardia dei ciclisti. Impazza sui social network, Twitter e Facebook in primis, ma anche su blog e siti istituzionali, la campagna «#salvaiciclisti». E tra i primi promotori dell'iniziativa nata da una rete informale di associazioni di ciclisti, c'è la bergamasca Pedalopolis.

La campagna è nata sul web in Inghilterra. È stato l'autorevole quotidiano The Times a lanciare per primo «Cities fit for cycling» (ovvero città adatte per la bicicletta), denunciando che negli ultimi 10 anni sono stati uccisi sulle strade britanniche 1.275 ciclisti.

Sull'onda del successo ottenuto tra gli internauti inglesi, la campagna è stata rilanciata anche da noi traducendola in «Salva i ciclisti», che nel gergo di Twitter diventa #salvaiciclisti.

I promotori dell'iniziativa italiana, a cui di ora in ora si aggiungono sempre più persone e associazioni, sostengono che in Italia «sono state 2.556 le vittime su due ruote, più del doppio del Regno Unito. Questa è una cifra vergognosa per un Paese che più di ogni altro ha storicamente dato allo sviluppo della bicicletta e del turismo».

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