La morte di Roberto Avelli a Cuba
«Schiacciato sotto un'architrave»

Roberto Avelli, il 41enne falegname di Mozzanica, trovato morto a Holguín sarebbe deceduto a causa del cedimento di un'architrave dell'edificio in cui si trovava. Lo rivela un giornalista cubano. Avelli era nell'edificio con un cittadino spagnolo.

Colpo di scena nella morte misteriosa di Roberto Avelli, il 41enne falegname di Mozzanica, il cui cadavere è stato ritrovato alle 11 e 17 del mattino dalla polizia di Holguín nei pressi di un edificio preposto ai visti per gli stranieri e al permesso di uscita per i cubani, in pratica una Questura.

Contattato telefonicamente da L'Eco di Bergamo, il giornalista Luis Felipe Rojas ha riferito: «L'edificio di "inmigración y estrangerío" si trova a Peralta di Holguín, all'interno di un quartiere residenziale della città». Una struttura vecchia, soggetta a una scarsa manutenzione viste le difficoltà economiche del regime, nonostante ospiti «gli uffici dove si recano spesso gli stranieri che, ad esempio, vogliono iniziare le pratiche per "chiamare" qualcuno o qualcuna da Cuba in un paese straniero».

Avelli pare si trovasse al secondo piano con uno spagnolo: entrambi volevano probabilmente aiutare qualcuno del posto a raggiungere l'Europa, riempiendo moduli e facendo le rispettive domande. Di fatto però, spiega Rojas, «all'improvviso è crollata accidentalmente una parete della vetusta struttura che ospita gli uffici pubblici migratori e sui due è caduta una pesantissima architrave».

Avelli sarebbe «morto sul colpo, mentre quello spagnolo è stato portato d'urgenza in un ospedale a causa delle ferite». Insomma, si tratterebbe di un incidente gravissimo, precisa il giornalista indipendente.

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