«Superiori» in cattive condizioni
Stavolta i voti li danno gli studenti

Palestre in cattive condizioni, presenza di amianto, riscaldamento funzionante a giorni alterni, infiltrazioni d'acqua, muffa, crepe e spifferi. Sono alcune delle problematiche di nove scuole superiori bergamasche messe in risalto dagli stessi studenti.

Palestre in cattive condizioni o inagibili, porte senza maniglioni antipanico, presenza di amianto, riscaldamento funzionante a giorni alterni, infiltrazioni d'acqua, muffa, crepe nei muri (spesso stuccate per nasconderle), spifferi che entrano dalle finestre. Sono alcune delle problematiche di nove scuole superiori bergamasche messe in risalto da un'inchiesta del collettivo studentesco «Dsas», «Dagli studenti agli studenti».

Fra gli istituti finora coinvolti, in condizioni peggiori risultano essere la succursale del Liceo delle scienze umane Secco Suardo, situata in via F.lli Calvi e il liceo classico statale Paolo Sarpi, seguiti dall'Itis Marconi di Dalmine, dal liceo scientifico Lussana, dall'Itis Paleocapa (Esperia), dal liceo linguistico Falcone, dall'istituto tecnico commerciale e turistico Vittorio Emanuele, dall'Isis Natta e dall'Isis Einaudi di Dalmine. «L'idea di quest'inchiesta sull'edilizia scolastica – spiega Francesco Chiesa, 19 anni, ora studente al primo anno di Scienze dell'educazione a Bergamo e rappresentante d'istituto al Natta in quarta e quinta superiore – è nata per rendersi conto delle condizioni degli istituti bergamaschi e per far sì che siano gli studenti stessi ad agire e a prendere coscienza delle condizioni delle loro scuole. Un modo per fare capire che insieme si può riuscire a far giungere le nostre richieste a chi di dovere ed essere presi in considerazione».

Ma come si è svolta l'inchiesta? I ragazzi del collettivo Dsas si sono dapprima informati sulla normativa in materia di edilizia scolastica (decreto ministeriale del 18 dicembre 1975) e, tramite il gruppo in Facebook e il sito internet, hanno lanciato l'invito a documentare e raccontare le condizioni delle varie scuole. Così gli studenti, seguendo le indicazioni, riguardanti metrature (parametri minimi per le aule, palestre e area verde alberata e attrezzata rispetto all'area totale), numero di alunni per classi e informazioni legate alla sicurezza (numero di prove antincendio effettuate durante l'anno scolastico, porte dotate di maniglioni antipanico, larghezza delle stesse e informazioni sul piano d'emergenza) hanno risposto a 13 domande, con un valore da 0 a 5 (dove zero equivale all'assenza del problema e 5 al fatto che lo stesso sia presente ovunque) e documentato la situazione con diverse foto. Dalle risposte ricevute, i problemi più sentiti dagli studenti (quindi con valutazione 5 e 4) riguardano soprattutto le palestre e il fatto che le porte siano sprovviste dei maniglioni antipanico. Così emerge che alla Calvi il pavimento è instabile (creando cadute di studenti e docenti a causa dei numerosi avvallamenti), ci sono crepe, infiltrazioni d'acqua e muffa, le porte sono sprovviste di maniglioni antipanico e le palestre sono piccole rispetto al numero di alunni e spesso sporche. Al Sarpi invece sono presenti crepe in quasi tutte le aule (e l'ultima scossa di terremoto percepita in Bergamasca ne ha creata una nuova), il riscaldamento non funziona nelle aule del seminterrato mentre in quelle del primo piano si soffre il caldo e le palestre non sono agibili. Palestre inagibili anche al Lussana, a cui si sommano i problemi di riscaldamento (solo per le classi del secondo edificio che danno sul cortile) e porte sprovviste di maniglioni antipanico. Mancanza, quella dei maniglioni antipanico sulle porte, che si ritrova anche al Falcone e che si va a sommare al problema della metratura delle aule. Al Marconi, problemi di riscaldamento (a fine gennaio per protesta 250 studenti non erano entrati a scuola), palestre in cattive condizioni, aria che entra dalla finestre. All'Esperia si segnala amianto sul tetto e una scarsa informazione rispetto al piano d'emergenza. Al Natta, oltre alla presenza di amianto, si sottolinea la metratura insufficiente delle aule; al Vittorio palestre in cattive condizioni e spazi verdi insufficienti; mentre gli studenti dell'Einaudi paiono essere quelli con la scuola migliore: nessun 5 per loro, ma qualche 3, riguardante le palestre, la metratura delle aule e le crepe.

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