Una Città Alta inedita
con le guide «acchiappaturisti»

Microfono per far sentire la storia del condottiero Colleoni anche a chi è rimasto in fondo al gruppo, bandierina o ombrellino a fare da boa nel mare di turisti che invade la Corsarola. Ma non tutte le guide turistiche sono uguali. E per visitare Bergamo esistono tanti modi diversi.

Microfono per far sentire la storia dell'impavido condottiero Colleoni anche a chi è rimasto in fondo al gruppo, bandierina o ombrellino a fare da boa nel mare di turisti che invade la Corsarola. Quante volte è capitato di assistere a una scena di questo tipo nel cuore di Città Alta?

Ma non tutte le guide turistiche sono uguali. E per visitare Bergamo esistono tanti modi diversi. Lo sanno bene i due coniugi bergamaschi che vivono nel borgo storico, Samuela Giroldi, assistente turistica di 39 anni e Roberto La Monica, grafico di 44 anni.

Con «Bergamo4you» si sono inventati un nuovo modo di accompagnare il turista disorientato nei meandri più segreti e affascinanti della nostra città. Non sono necessarie prenotazioni, basta incontrarli per strada, dire loro cosa si desidera scoprire a Bergamo e il gioco è fatto: vi siete aggiudicati una guida personale.

Il contatto è davvero diretto e in loco, e non di rado, Samuela approccia i turisti in Piazza Vecchia o al Duomo, quando, smarriti con la propria cartina in mano, non riescono a orientarsi. «In ogni momento mi capita di vedere turisti che non sanno dove andare e cosa fare - racconta Samuela -. Una volta visti i monumenti principali credono di aver visto tutto, il mio compito è spiegare loro che non è così!».

Il desiderio dei turisti è quello di vivere la città da «autoctoni»: «I turisti vogliono provare le cose tipiche, mangiare nei ristoranti dove vanno anche i bergamaschi, andare allo stadio - racconta Samuela -. Tra i miei clienti tantissimi russi, che amano lo shopping, ma anche gruppetti di studenti Erasmus, coppie di giapponesi interessati alle porcellane decorate dagli artigiani delle piccole botteghe del centro storico e anche alcuni milanesi, che desiderano scoprire Bergamo in modo diverso».

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