Veleni sotto il parcheggio
Rischio paralisi in via Fara

La notizia del rinvenimento di sostanze velenose (idrocarburi, arsenico e cromo) nel cantiere di via della Fara, dove dovrebbe nascere un parcheggio, ha creato malumore e agitazione tra l'amministrazione comunale che deve fare i conti con l'ennesimo inghippo.

La notizia del rinvenimento di sostanze velenose (idrocarburi, arsenico e cromo) nel cantiere di via della Fara, dove dovrebbe nascere un parcheggio, ha creato malumore e agitazione tra l'amministrazione comunale che deve fare i conti con l'ennesimo inghippo di questa opera pubblica, proprio in vista del rinnovo della convenzione con la società che dovrebbe realizzarlo e gestirlo.

L'assessore ai Lavori pubblici Alessio Saltarelli ammette: «Siamo rimasti sorpresi da questa notizia, abbiamo appreso anche noi dagli organi di stampa che gli esami dell'Arpa avrebbero dato esito positivo alla presenza di sostanze inquinanti nel materiale usato per riparare la frana del 30 dicembre 2008».

«È chiaro che c'è sconforto, rabbia e apprensione per questa nuova situazione: sin dall'inizio il cantiere ha sofferto di numerosi problemi che hanno prolungato le tempistiche, sollevato polemiche e soprattutto richiesto costi in più per far fronte a tutti i problemi nati nel corso del tempo; ora questa novità che creerà ulteriori lungaggini e costi ulteriori. Tutto deve essere ancora verificato e accertato, ma se le indiscrezioni emerse dagli esami dovessero essere confermate c'è il rischio che la magistratura metta sotto sequestro l'area bloccando i lavori».

A tentare di raffreddare un po' la situazione è l'assessore all'ambiente Massimo Bandera che aggiunge: «Ho subito chiamato l'Arpa dopo aver appreso la notizia e mi è stato assicurato che le quantità di materiale velenoso rinvenuto non è tale da creare problemi di salute alle persone. Questo credo sia molto confortante anche se l'amarezza per un disagio simile rimane accentuata; agiremo comunque con rapidità per rimuovere le sostanze velenose e cercheremo in tutti i modi di ridare a quella zona l'aspetto ambientale precedente una volta che finiranno i lavori».

Se da parte del Comune la situazione è quindi in rapida evoluzione, per quanto riguarda i cittadini che vivono nei pressi dell'area tanto discussa l'umore non è certo dei migliori. C'è rabbia e sconforto, rassegnazione e timore, tentativi di trovare compromessi e tanta attesa di capire quanto pericolose siano queste sostanze ritrovate.

Leggi di più su L'Eco di domenica 26 febbraio

© RIPRODUZIONE RISERVATA