Treni-dormitorio in stazione
Regna il racket dei posti letto

Dopo i treni-dormitorio, in stazione c'è il racket dei posti letto. Il viavai sospetto inizia alle 23. Gruppetti di giovani nordafricani arrivano baldanzosi. Occhi fatti, birra in mano, sigaretta in bocca. Varcano il cancello degli uffici Fs: è guasto, un invito a nozze.

Dopo i treni-dormitorio, in stazione c'è il racket dei posti letto. Il viavai sospetto inizia alle 23. Gruppetti di nordafricani tra i 20 e i 30 anni arrivano baldanzosi. In bici, a piedi. Occhi fatti, birra in mano, sigaretta in bocca, passo molleggiato. Varcano il cancello spalancato sul lato degli uffici Fs: è guasto da mesi, un invito a nozze.

Dall'altra parte, sui binari, è la terra di nessuno, possono fare il bello e il cattivo tempo. E il cattivo tempo, negli ultimi tre mesi, è taglieggiare i senza fissa dimora che si rifugiano per dormire sui 14 convogli che di notte fermano a Bergamo. Minacciare i lavoratori della stazione, una quindicina, tra macchinisti, manutentori e pulitori.

Tutti ammettono: «Abbiamo paura, ne vediamo di ogni colore». Il sistema di bande è ben organizzato: si spartiscono le carrozze da passare in rassegna, le minorenni che qui si prostituiscono per una pallina di droga. Se qualcuno s'infiltra e non rispetta le regole, scattano i coltelli e le bottigliate. Il territorio è segnato.

«Ci lasciano il posto letto solo in cambio di un paio di scarpe, per i pochi spiccioli che abbiamo nel portafogli. Viviamo sui treni da tempo, e non avevamo mai avuto problemi. Nell'ultimo periodo, invece, la storia è cambiata. Ci minacciano. Rubano quello che possono. A me hanno fatto sparire il cellulare. Sono drogati, ubriachi e al minimo pretesto ci aggrediscono», racconta Pietro, 57 anni di Ardesio. Lui è un ex muratore che ha perso tutto (anche casa e famiglia) al gioco.

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