«A Cenate Sopra nessun abuso»
Querelati vigile e tecnico

«Non ho costruito case dove non si poteva, ma ho solamente realizzato un paio di depositi per attrezzi». Da qui il titolare dell'area a Cenate Sopra ha querelato il tecnico comunale e l'agente della polizia che avevano effettuato il sopralluogo.

«Non ho distrutto un'area incontaminata del paese. Non ho costruito case dove non si poteva, ma ho solamente realizzato un paio di depositi per attrezzi e ristrutturato un vecchio casolare da caccia. Così come stabilisce il Piano di governo del territorio». Non usa mezzi termini il cinquantenne comodatario dell'area su cui, sabato mattina a Cenate Sopra in località Terzo, la polizia intercomunale dei Colli ha messo i sigilli di sequestro.

Dopo un'indagine scattata il 18 gennaio in seguito ad una segnalazione, gli inquirenti hanno sequestrato il terreno e hanno disposto la rimozione delle strutture ritenute «abusive», i cui lavori sarebbero iniziati senza la regolare dichiarazione di inizio dell'intervento in municipio. L'area su cui sorgono i tre fabbricati sequestrati è ampia 130 mila metri quadrati, con 1.500 piante di ulivo piantumate: secondo chi ha portato avanti gli accertamenti, quel terreno si trova in una zona a vincolo ambientale e paesistico in cui non sarebbe possibile costruire edifici di quel tipo. Con queste accuse la polizia dei Colli di Albano ha denunciato sia la società di Brescia proprietaria del terreno, sia il comodatario dell'area. Quest'ultimo, però, è subito passato al contrattacco e (già il 9 febbraio) ha depositato una querela in Procura nei confronti del tecnico comunale e dell'agente della polizia dei Colli che il 18 gennaio avevano effettuato il sopralluogo nell'area.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 5 marzo

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