La pioggia non frena i bersaglieri
Covo in festa, raduno provinciale

Squilli di tromba, fanfare musicali e bersaglieri di tutte le età a Covo: a passo di corsa domenica mattina, in occasione del raduno provinciale dei fanti piumati bergamaschi, è stato ricordato il 151° anniversario dell'Unità d'Italia.

Squilli di tromba, fanfare musicali e bersaglieri di tutte le età a passo di corsa domenica mattina a Covo, in occasione del raduno provinciale dei fanti piumati bergamaschi, che si è svolto nel paese della Bassa.

I bersaglieri orobici e l'amministrazione comunale di Covo hanno voluto così ricordare il 151° anniversario dell'Unità d'Italia. «Festa che a Covo intendiamo festeggiare ogni anno con delle iniziative – ha detto il sindaco – senza aspettare magari 10 o 50 anni per ricordare questo evento così importante per la storia italiana».

I protagonisti del raduno di Covo sono stati loro, i bersaglieri, con il loro cappello piumato e il cuore dei vent'anni, accompagnati da oltre 30 labari di sezioni della nostra provincia e di quella vicina Bresciana. In tutto oltre 250 i bersaglieri ospiti che insieme al folto pubblico hanno gremito la chiesa.

Ricco il repertorio musicale, con brani conosciutissimi come la marcia «Flik flok» e «Garibaldi fu ferito», suonati dalla fanfara «Scattini» di Bergamo e da quella dei bersaglieri ciclisti «Pontieri» di Roccafranca, in provincia di Brescia.

La prima ha dato il là alla corsa finale della manifestazione, seguita da decine e decine di cappelli piumati al vento, mentre la seconda ha fatto sfilare i suoi musicisti sulle mitiche bici del tempo della guerra, senza freni e con pedalate sostenute.

«I bersaglieri sono uomini di corsa non solo al suono della fanfara, ma anche nel momento del bisogno quando c'è da dare una mano» ha detto l'arciprete di Covo, don Sergio Maffioli, nell'omelia della Messa solenne, ricordando che San Paolo cita la corsa e il buon combattimento del cristiano e ringraziando tutti i bersaglieri.

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