Delitto Gaspani, l'amante della moglie
«Non sapevo del piano per eliminarlo»

«Non sapevo nulla del piano per uccidere Mario Gaspani». Ha negato ogni coinvolgimento, Salvatore Massaro Cenere, 45 anni, finito in carcere giovedì con l'accusa di essere il mandante dell'omicidio, durante l'interrogatorio di garanzia.

«Non sapevo nulla del piano per uccidere Mario Gaspani». Ha negato ogni coinvolgimento, Salvatore Massaro Cenere, 45 anni, finito in carcere giovedì con l'accusa di essere il mandante dell'omicidio, durante l'interrogatorio di garanzia lunedì 19 marzo davanti al gip Bianca Maria Bianchi.

Lo stesso ruolo che, secondo gli inquirenti, avrebbe ricoperto la moglie della vittima, Stefania Colombo (che di Massaro era l'amante), ancora in cella dopo essere stata arrestata qualche tempo dopo il delitto insieme ai due fratelli pugliesi ritenuti gli esecutori materiali: Salvatore e Bruno Luci.

Massaro Cenere, operaio di Boltiere, era stato inizialmente indagato per favoreggiamento, perché non aveva rivelato alcuni dettagli della morte di Mario Gaspani, 57 anni, l'intermediario nel commercio di auto ucciso la sera del 26 marzo di un anno fa nella sua villa di via Donizetti a Boltiere.

Il quarantacinquenne aveva trascorso un mese agli arresti domiciliari e poi era tornato in libertà. Ad aggravare la sua posizione sono stati gli elementi raccolti dai carabinieri del nucleo operativo di Bergamo, coordinati dal capitano Giovanni Mura. In particolare, sono state usate delle intercettazioni ambientali in carcere, stralci di conversazioni in cui i due fratelli Luci indicavano Massaro Cenere come il mandante.

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