«Indennizzo per abbassare l'hotel»
Intanto Città Alta sempre nascosta

Archiviato il caso giudiziario, il cantiere dell'hotel di via Autostrada è pronto a ripartire. Nel frattempo i tecnici hanno ridisegnato l'edificio con le nuove altezze, scese da 6 a 5 piani. Resta da definire la ridistribuzione delle volumetrie in avanzo.

Archiviato il caso giudiziario, il cantiere dell'hotel di via Autostrada è pronto a ripartire. Nel frattempo i tecnici hanno ridisegnato l'edificio con le nuove altezze, scese da 6 a 5 piani. Resta da definire la ridistribuzione delle volumetrie in avanzo, che dovrebbero essere trasferite nel nuovo polo ricettivo alla Trucca.

Una soluzione che pare non accontentare la Bruman's, «perché costruire alla Trucca ha un valore di mercato inferiore rispetto a via Autostrada», spiega il direttore dei lavori Nino Bertasa. In attesa di conoscere i nuovi disegni, resta uguale a sei mesi fa, quando scoppiò il caso, l'impatto dell'attiguo centro direzionale sullo skyline di Città Alta.

Il profilo medievale rimane inesorabilmente ancora nascosto dal «muro». La proposta della Bruman's sul disegno dell'albergo, al vaglio della commissione urbanistica e degli uffici di competenza, è proprio per evitare nuovi «muri».

Ma non è solo questione di geometrie meno impattanti e cubature da spostare: «Siamo fermi al palo per questa situazione - spiega Nino Bertasa, direttore dei lavori -. Gli aspetti da chiarire sono la migrazione della cubatura e il parziale indennizzo dato dalla differenza di valore dalla volumetria a parità di superficie di volume».

«È chiaro che non è la stessa cosa costruire in via Autostrada e alla Trucca, dove dovrebbe migrare la volumetria. Il valore è del tutto differente. Credo sia legittimo che il nostro cliente chieda queste cose. Considerando che sta facendo un'operazione di mercato è giusto che venga rispettato questo criterio».

«Abbiamo ridisegnato il progetto tre volte - precisa Bertasa -. Il disegno è pronto, abbiamo presentato una proposta che modifica la pianta dell'edificio, a manica unica e allargata, per cercare di utilizzare il più possibile la superficie lorda redistribuita da 6 a 5 piani. Anche noi tecnici siamo desiderosi di vedere la parola fine».

Leggi di più su L'Eco di venerdì 23 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA