Sole delle Alpi in piazza
È costata di più la consulenza

È costato più il consulente che ha esaminato le carte del progetto per conto del pm, del posatore che ha materialmente realizzato il Sole delle Alpi in piazza Giovanni XXIII a Cividate al Piano. Insomma, è risultata più cara l'indagine del manufatto stesso.

È costato più il consulente che ha esaminato le carte del progetto per conto del pm, del posatore che ha materialmente realizzato il Sole delle Alpi in piazza Giovanni XXIII a Cividate al Piano. Insomma, è risultata più cara l'indagine del manufatto stesso.

Il fregio ha inciso per 1.270 euro sulle casse comunali. Lo ha stabilito l'architetto Grazia Garrone nella sua consulenza, per la quale al pm Franco Bettini è stato presentato un conto di 1.470 euro, 200 in più dei sampietrini incriminati.

Calcoli della serva, che - seppur in periodi di crisi come l'attuale - ovviamente passano in secondo piano rispetto alla valenza politica della questione. Da una parte il comitato «Amici della piazza», per il quale il Sole delle Alpi è un simbolo politico riconducibile alla Lega Nord, e dunque fazioso e inopportuno se incastonato in una pavimentazione calpestata anche da cittadini privi di impronta «lumbarda».

Dall'altra il sindaco Luciano Vescovi, pronto a giurare che si tratta di «un rimando alla cultura operaia e contadina». In mezzo, la denuncia nata da un esposto del comitato, che vede indagato per abuso d'ufficio il primo cittadino e che il pm per la seconda volta chiede di archiviare.

È vero, ragiona il sostituto procuratore nella sua richiesta al gip Tino Palestra, che «l'inserzione del logo del "Sole delle Alpi", ha comportato un maggior costo (1.270 euro) rispetto a quanto sarebbe stato l'esborso in caso di realizzazione senza inserzione», ma «non si può ipotizzare un danno economico all'amministrazione, in quanto la decisione di adottare tale progettazione e tale disegno rientra nella discrezionalità politica dell'amministrazione».

Non essendoci una legge, come per esempio l'apologia di nazismo per la svastica, che vieta il Sole delle Alpi, il pm conclude che non sussiste il reato di abuso d'ufficio. «Ho ragionato in termini di diritto penale - spiega Bettini -, ero chiamato a valutare esclusivamente la valenza penale della vicenda, non quella politica».

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