Legambiente sul trasporto locale
«Programmazione impossibile»

A Bergamo programmazione impossibile con agenzie con dimensioni amministrative e non di mercato. Nessuna spending review. Rimane il conflitto di interessi ferroviario della Regione.

«Ridurre il traffico sulle strade e diminuire l'inquinamento atmosferico sarà un compito arduo con la nuova legge del trasporto locale». Lo dice Dario Balotta responsabile trasporti Legambiente della Lombardia.

«Nonostante tre anni di gestazione la montagna ha partorito un topolino. Chi farà la programmazione dei servizi di trasporto per i pendolari bergamaschi che vanno a Milano, Brescia e Cremona ogni giorno? E il lodigiano come sarà raggiungibile? La regione quando parla di pendolari pensa solo (e male) a quelli che usano il treno cioè dove il pirellone ha il controllo monopolistico della gestione dei servizi attraverso Trenord e dove ha compiti di programmazione e finanziamento».

«Cosi - prosegue Balotta - la Regione continuerà ad essere in pieno conflitto d'interessi.. Ed infatti si dimentica colpevolmente dei 2milioni e 200 mila pendolari che ogni giorno usano l'autobus in lombardia contro i 650 mila delle ferrovie. Il progetto di legge non prevede nessuna innovazione e vera riforma. Non recepisce minimamente le disposizioni per la concorrenza, lo sviluppo e la competitività nel settore dei trasporti indicate dal governo Monti e nonostante la crisi delle risorse pubbliche non viene attuata una politica di riduzione delle le spese superflue (spending review)».

«Il consiglio di amministrazione di FNM - prosegue Balotta - rimane saldamente in mano regionale ed i consiglieri sono sempre sette quando si potevano ridurre a tre. La regione , nel settore del trasporto su gomma (autolinee urbane e extraurbane) impedisce il raggiungimento di obiettivi di efficienza alle aziende di trasporto imponendo pochi bacini di traffico (cinque) con una dimensione dei lotti superiore ai 10 milioni di km condanna le piccole imprese di trasporto al subappalto ai grandi monopolisti pubblici come l'ATB».

«Nonostante la crescita delle risorse pubbliche trasferite al trasporto locale - conclude Balotta - i risultati sono deludenti infatti mentre negli ultimi 10 anni le risorse per le ferrovie sono aumentate del 61% l'offerta dei servizi è cresciuta solo del 30%. Molte risorse anziché andare ai servizi “pendolari” continuano ad essere destinate ai treni “commerciali” per Malpensa (semivuoti) in compenso quest'anno son stati già tagliati 58 milioni di euro (-10%) agli autobus ed infatti in molte località la domenica e la sera nei giorni feriali le corse sono scomparse».

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