Simone Moro prova il sogno
È la traversata Everest-Lothse

Stavolta si fa sul serio. Simone Moro torna a vestire quelli dell'alpinista a tutti gli effetti. Il flop del progetto che lo vedeva al fianco di Vittorio Brumotti si è trasformato nell'occasione di rispolverare un vecchio e ambizioso progetto.

Stavolta si fa sul serio. Smessi i panni della guida, Simone Moro torna a vestire quelli dell'alpinista a tutti gli effetti. Il flop del progetto che lo vedeva al fianco di Vittorio Brumotti – l'inviato di Striscia la notizia intenzionato a salire sulla montagna più alta della Terra portandosi appresso la bicicletta, ma bloccato dalla revoca dei permessi governativi appena arrivato a Kathmandu –, si è trasformato nell'occasione, per lo scalatore bergamasco, di rispolverare un vecchio e ambizioso progetto: la traversata Everest-Lhotse, uno dei grandi nodi dell'alpinismo mondiale ancora da sciogliere.

Moro ci ha già provato quattro volte. Nel '97 assieme ad Anatolj Boukreev, nel 2000 con Denis Urubko, nel 2001 quando lo scalatore fece dietrofront per soccorrere l'inglese Tom Moores e, due anni fa, durante una spedizione che gli valse la cima dell'Everest per la quarta volta, ma non il Lhotse, al quale rinunciò nel momento in cui il meteo cominciò a fare i capricci.

«Non c'è nulla di premeditato in questo tentativo – ha dichiarato Moro che si trova già nella valle del Khumbu al sito Montagna.tv – l'ho tirato fuori dal cilindro per non gettare al vento allenamenti, soldi e logistica. Anziché fare però una salita “normale” ho rievocato un sogno mai sopito».

Un sogno che lo scalatore condividerà con altri due compagni di spedizione: ad accompagnare Moro sul tetto del mondo ci saranno infatti anche Hans Peter e Helmut Karbon, scalatori altoatesini e cameramen professionisti che si trovavano a Kathmandu al seguito di Brumotti proprio come l'alpinista bergamasco. 

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