«Non la sopporto, meglio il carcere»
Ma l'ecuadoriano è stato assolto!

Si è presentato lui stesso ai carabinieri, quindi non aveva nessuna volontà di evadere e di sparire nel nulla: giovedì mattina C. G. G. M., ecuadoriano di 28 anni, con rito abbreviato è stato quindi assolto.

Si è presentato lui stesso ai carabinieri, quindi non aveva nessuna volontà di evadere e di sparire nel nulla: giovedì mattina C. G. G. M., ecuadoriano di 28 anni, con rito abbreviato è stato quindi assolto.

Risolto felicemente il problema giudiziario dell'aver commesso un nuovo reato oltre quello per cui si trovava agli arresti domiciliari, altrettanto non si può dire però della sua vicenda umana. Il ventottenne, infatti, era arrivato alla soluzione drastica di abbandonare la casa dove si trovava ai domiciliari perché non riusciva più a sopportare la convivenza con la nipote, figlia di sua sorella.

Al culmine ormai della sopportazione, martedì nel primo pomeriggio aveva quindi deciso di lasciare l'abitazione ma, invece di dileguarsi, si era presentato al comando dei carabinieri di via delle Valli, quasi implorando un cambio di casa dove stare confinato agli arresti.

Uscire di casa senza autorizzazione, per la legge, equivale però a infrangere le prescrizioni degli arresti domiciliari, quindi i carabinieri, superato il primo momento di sorpresa, lo avevano arrestato per evasione.

Mercoledì, durante la direttissima, l'arresto era stato convalidato ma senza misure cautelari: il ventottenne era stato quindi rimandato a casa della nipote.
Competente per la variazione del luogo di detenzione è solo la Corte d'appello di Milano: un luogo alternativo – la casa della madre – è stato trovato, la decisione però non è ancora arrivata.

T. T.

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