Due ore e mezza per 50 chilometri
aspettando le «Frecce Lombarde»

I viaggiatori che lunedì mattina sono arrivati in stazione a Romano per prendere il treno delle 10.51 per Milano Centrale sono arrivati oltre due ore e mezzo dopo. Il tutto per fare cinquanta chilometri.

La Regione e Trenord stanno annunciando l'arrivo delle Frecce Lombarde che in 30/40 minuti dovrebbero collegare alcune città con Milano su una distanza massima di 50 chilometri. Ma l'altra faccia della medaglia del servizio ferroviario regionale è data da quei viaggiatori che lunedì mattina sono arrivati in stazione a Romano per prendere il treno delle 10.51 per Milano Centrale dove però sono arrivati oltre due ore e mezzo dopo.

Sono rimasti sui marciapiedi ad aspettare per oltre un'ora il treno da Brescia che era in ritardo. Poi come ciliegina sulla torta a Milano Lambrate sono stati invitati a scendere perché il treno si fermava lì. Così tante persone arrabbiate e cariche di valigie e di borsoni hanno dovuto raggiungere Milano Centrale con altri mezzi, arrivando non prima delle 13.30.

In stazione a Romano dalle 10.40 per arrivare a destinazione alle 13.30: tutto questo tempo per un viaggio di 50 chilometri. La beffa finale è stata poi quella di riuscire a trovare qualche porta funzionante per poter scendere dal treno a Milano Lambrate.

«La cosa che fa veramente arrabbiare e lo abbiamo segnalato più volte alla Regione e a Trenord» sottolineano dal Comitato pendolari di Chiari-Rovato-Romano «è che quando accadono queste cose i viaggiatori delle stazioni da Brescia a Treviglio devono solo rassegnarsi ed aspettare. Non ci sono bus sostitutivi, non fanno fermare a Rovato, Chiari e Romano altri treni per raccogliere la gente che aspetta. Ieri mattina hanno fatto transitare di corsa un treno regionale vuoto che poteva fermarsi a prendere le persone che già aspettavano da quasi un'ora. Da Brescia in questi casi si possono utilizzare i treni eurostar, da Treviglio ci sono quelli del Passante ma nelle stazioni intermedie i viaggiatori sono lasciati lì ad aspettare, senza alcuna iniziativa per poteri portare a destino: è gente che va a lavorare, a scuola, oppure deve prendere altri treni a Milano Centrale e paga il biglietto».

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