Vandali al monumento 13 Martiri
A Lovere indignazione unanime

Unanime indignazione a Lovere per gli atti vandalici alla targa che ricorda il sacrificio di Bortolo Pezzutti e al monumento dei 13 Martiri. «L'Amministrazione comunale di Lovere - scrive il sindaco Guizzetti - condanna con fermezza i vili gesti».

Unanime indignazione a Lovere per gli atti vandalici alla targa che ricorda il sacrificio di Bortolo Pezzutti e al monumento dei 13 Martiri in piazza del Porto. «L'Amministrazione comunale di Lovere - scrive il sindaco Giovanni Guizzetti - condanna con fermezza i vili gesti che in questi giorni hanno visto l'imbrattamento della targa che fa memoria di Bortolo Pezzutti (arrestato a Lovere alla vigilia di Natale del 1944 e deceduto nel campo di concentramento di Bolzano in seguito alle violenze e percosse subite dai nazisti) e del monumento che ricorda i XIII Martiri proprio nella piazza principale del paese a loro dedicata».

«Si tratta di comportamenti indegni ed inqualificabili - continua il primo cittadino - compiuti da chi, vanamente, pensa di cancellare in questo modo la storia e che necessitano di una attenta vigilanza da parte di tutti per impedirne il ripetersi. Il fatto che questi atti siano stati perpetrati in occasione della festa di Liberazione rende ancora più importante e preziosa l'eredità che anche attraverso la Resistenza ci è stata consegnata: quella di una Repubblica e di una vita civile improntate alla libertà ed alla democrazia».

«L'Amministrazione comunale si è prontamente attivata per cancellare i segni visibili dei gesti meschini e continuerà a mettere in campo ogni sforzo ed iniziativa per fare della festa di Liberazione momento importante dell'identità nazionale e della coesione civile anche cittadina, nella quale non possono trovare posto in nessun modo questi fatti. Proprio per sottolineare l'estrema gravità di quanto compiuto e per una netta presa di distanza, nel prossimo Consiglio comunale verrà presentata da parte dell'Amministrazione comunale a tutti i consiglieri una mozione di condanna di quanto accaduto, cui hanno già dato da ora il sostegno anche i gruppi consiliari di minoranza presenti».

Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra di Bergamo afferma che «occorre una forte risposta antifascista. La condanna per queste azioni non può che essere totale. Questi fatti si inseriscono nella campagna di odio e falsità che sfocerà tra qualche giorno nelle nostre valli nelle solite "celebrazioni" di Rovetta, in realtà il pretesto per una incredibile raduno di nostalgici del passato regime fascista e di neo nazisti (recentemente vi hanno partecipato anche esponenti delle Wafen SS italiane con parti delle loro divise). Si tratta di indegne manifestazioni, che hanno come obiettivo non il ricordo dei defunti, ma l'apologia degli “ideali” che sostenevano. “Ideali” corrispondenti - non dimentichiamolo - al razzismo, alla sopraffazione dell'avversario politico e allo sterminio di coloro che sono considerati diversi».

«Queste indegne gazzarre neo fasciste - scrive il segretario provinciale Francesco Macario - sono troppo a lungo state tollerate dai democratici e dallo stato nato dalla Resistenza. Mobilitiamoci tutti per ributtare questo clima di odio e violenza e dire una volta di più no al fascismo».

Anche Sinistra Ecologia Libertà esprime «una ferma condanna verso questi comportamenti e ricorda a tutti che grazie al sacrificio dei partigiani viviamo in un paese libero e democratico». «Nulla è più vile di questo gesto, perpetrato di notte che scuote tutti i loveresi» scrive il Circolo Sel Alto Sebino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA