L'addio di Cerete al mugnaio
«Una perdita per la comunità»

Tutta Cerete si è stretta, mercoledì 2 maggio, intorno ai cari di Roberto Giudici, il mugnaio di 46 anni di Cerete schiacciato dagli ingranaggi del suo mulino mentre lo stava pulendo. Chiesa gremita e tanta commozione per i funerali dell'alpino e del donatore Avis.

Tutta Cerete si è stretta, mercoledì 2 maggio, intorno ai cari di Roberto Giudici, il mugnaio di 46 anni di Cerete schiacciato dagli ingranaggi del suo mulino mentre lo stava pulendo. Chiesa gremita e tanta commozione per i funerali dell'alpino e del donatore Avis.

C'era praticamente tutto il paese per l'ultimo abbraccio al mugnaio che, con il suo lavoro e il suo mulino, era uno dei simboli del paese, come ha sottolineato il sindaco Adriana Ranza: «È una perdita per tutta la comunità. Il suo mulino, che era sempre aperto per le visite delle scolaresche, era un vanto per Cerete».

«Il destino di Roberto è stato beffardo: è morto per aver voluto essere troppo vicino al suo mulino che da sempre ha sfamato la nostra comunità. Ricordiamo la sua passione, il suo sorriso e il suo sguardo quando mostrava il suo mulino».

Le parole del parroco don Matteo Perico nell'omelia: «Il suo lavoro era diventata la sua passione. Aveva dato tutto se stesso, tanto da perdere la vita». Al funerale molti alpini. Il cappello con la penna nera era nelle mani della sua compagna, Daniela, che l'ha posato sulla bara. Alla fine sono state lette la preghiera dell'alpino e quella del donatore.

Roberto Giudici è stato tumulato nel cimitero del paese, vicino al mulino al quale ha dedicato tutta la vita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA