Riuniti: tre interventi in meno di 30 ore
E sono 500 trapianti di fegato pediatrici

Bergamo come le maggiori capitali europee: è questo l'ultimo record in fatto di trapianti per gli Ospedali Riuniti, che con il 500° trapianto di fegato pediatrico si confermano nella ristretta rosa dei maggiori centri del vecchio continente. Tre interventi in meno di 30 ore.

Bergamo come le maggiori capitali europee: è questo l'ultimo record in fatto di trapianti per gli Ospedali Riuniti, che con il 500° trapianto di fegato pediatrico si confermano nella ristretta rosa dei maggiori centri del vecchio continente.

L'intervento è stato eseguito mercoledì 3 maggio su una bambina di 5 anni dall'équipe di Michele Colledan. Dopo di lei altri due bambini hanno ricevuto un fegato nuovo, grazie al lavoro di due équipe che hanno lavorato in contemporanea.

Cinquecento trapianti di fegato pediatrici in meno di 15 anni, dal 28 ottobre del 1997 al 3 maggio 2012: un record per gli Ospedali Riuniti, che si posizionano al livello dei migliori centri europei del settore: Londra, Birmingham, Parigi, Berlino e Madrid.

È toccato a Gaia, 5 anni, essere la protagonista del trapianto numero 500, dopo aver affrontato un lungo viaggio per guarire dalla sindrome di Alagille, una malattia genetica che colpisce i dotti biliari epatici. Da una regione del Sud al Gaslini di Genova e da lì a Bergamo, in lista d'attesa per un trapianto.

La mamma era disposta a donare una parte del suo fegato, ma la non idoneità dell'organo non ha permesso di mettere a frutto la sua scelta d'amore. Il prelievo è stato eseguito dai chirurghi Alessandro Aluffi e Roberta Rota in un altro ospedale italiano, mentre il trapianto, iniziato alle 7.45 del 3 maggio e terminato alle 12.20, è stato eseguito dal Direttore del Dipartimento di Chirurgia, Michele Colledan, con il chirurgo Gian Piero Guerrini, gli anestesisti Bruno Carrara, Sergio Barbieri e Carlo Pirola e gli infermieri Vanila Gotti, Vera Canonica, Eleonora Rota, Cristina Cantamessa e Silvia Bruletti.

Meno di 24 ore dopo, alle 6 di venerdì, è toccato a una bambina di 7 mesi ricevere un fegato nuovo, grazie a un intervento durato 4 ore. Nel frattempo, alle 9, in un'altra sala operatoria è iniziato il trapianto su un bambino di 12 anni, conclusosi intorno alle 13. All'origine dei due interventi il gesto di generosità di un unico donatore, un bambino deceduto nel nord Italia, il cui fegato è stato prelevato dai chirurghi Michela Guizzetti e Gian Piero Guerrini, diviso in due parti (tecnica Split) poi trapiantate su due pazienti nello stesso centro.

Un fatto eccezionale, che richiede altissime capacità organizzative, oltre a quelle tecniche e cliniche. Tutti e tre i bambini sono ora ricoverati nella Terapia Intensiva pediatrica dei Riuniti e i medici sono soddisfatti del decorso post operatorio. Se tutto procederà come previsto, tra pochi giorni verranno trasferiti in Gastroenterologia Pediatrica e tra poche settimane potranno lasciare l'ospedale.

«Nel dicembre scorso abbiamo raggiunto i mille trapianti di fegato, traguardo che festeggeremo mercoledì prossimo (9 maggio, ndr) con una serata al Creberg Teatro Bergamo. Oggi questo risultato ci colloca come primo centro italiano e tra i primi al mondo non solo per la numerosità degli interventi, ma anche per il breve lasso di tempo in cui sono stati eseguiti, un chiaro indicatore di qualità - commenta Carlo Nicora, direttore generale degli Ospedali Riuniti -. Per questo voglio ringraziare tutti i medici, gli infermieri, i tecnici che ogni giorno si spendono con dedizione e passione anche oltre i turni e hanno reso possibile questo risultato».

È Michele Colledan, direttore del Dipartimento di Chirurgia e autore del 500° trapianto, a spiegare come Bergamo abbia potuto raggiungere in pochi anni questi livelli. «La qualità dei risultati nella gestione pre e post trapianto, oltre a quella chirurgica, ci ha dato la credibilità necessaria ad attrarre piccoli pazienti da tutta Italia e dall'estero. Basti pensare che in ambito pediatrico abbiamo una mortalità ospedaliera post-operatoria pari a zero negli ultimi tre anni. Altrettanto importante è poter contare su un'organizzazione dedicata ai trapianti attiva 365 giorni l'anno, 24 ore su 24, che ci consente di non sprecare la generosità dei donatori, anche grazie all'ampia applicazione della tecnica split su donatori adulti e pediatrici».

Il gesto chirurgico, infatti, da solo non basta e l'organizzazione - fondamentale in un evento complesso e non programmabile come un trapianto - è uno dei punti di forza dei Riuniti, con équipe che viaggiano in tutta Italia per effettuare i prelievi, costante disponibilità di sangue e una gestione dei letti di terapia intensiva orientata ad accogliere le emergenze.

«Come abbiamo dimostrato ieri mattina, possiamo eseguire contemporaneamente anche due trapianti dello stesso tipo di organo e a fare dei Riuniti un'eccellenza, grazie alle associazioni che ci supportano, anche il fatto di offrire ai pazienti e alle loro famiglie che provengono da lontano accoglienza e aiuto», prosegue Nicora.

«Essere tra i primi sei centri in Europa è un risultato che è il riflesso di un patrimonio di esperienza e di competenza senza eguali nel nostro Paese - illustra Lorenzo D'Antiga, responsabile della Gastroenterologia e trapianti pediatrici degli Ospedali Riuniti di Bergamo -. Un traguardo che non è solo motivo di vanto, ma anche una grande responsabilità per il nostro centro, che è l'unico in Italia in grado di metabolizzare numeri simili e di rispondere alle esigenze di tutto il territorio nazionale e di altre Nazioni come la Serbia e la Slovenia, offrendo un servizio prezioso e un punto di riferimento per tanti bambini malati».

Il primo dei due trapianti di venerdì è stato eseguito da Michele Colledan con Roberta Rota, affiancato dal Direttore dell'Anestesia I, Valter Sonzogni, e dagli infermieri Valeria Rota, Rossana Ruggeri, Elena Suardi, Giuseppina Dalio, Nadia Marchesi, Laura Colombo e Cristina Cantamessa. Il secondo è stato eseguito da Alessandro Lucianetti, responsabile della Chirurgia Toracica, affiancato dal chirurgo Alessandro Aluffi, dagli anestesisti Pietro Brambillasca e Salvatore Di Marco e dagli infermieri Vanila Gotti, Moira Cuni, Laura Rota e Laura Moroni.

Alcuni interventi significativi
· Il primo trapianto di fegato è stato eseguito il 28 ottobre 1997 su una bambina proveniente dal Sud Italia, Daniela Gioeli, oggi mamma di una bimba di due anni.
· Nel maggio 2007 una bimba danese di meno di un anno affetta da atresia alle vie biliari è stata indirizzata a Bergamo dal Centro trapianti di Copenaghen per poter effettuare un intervento impegnativo in così giovane età.
· Nell'agosto 2011 un bimbo olandese di nemmeno due anni, in vacanza con i genitori sulla Riviera adriatica, viene colpito da un'insufficienza epatica acuta e trasportato in urgenza ai Riuniti, dove viene sottoposto con successo a trapianto di fegato.

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