Juventino aggredito, denunciato
un giovane ultrà di Villa d'Almè

Gli agenti della Digos hanno bussato a casa sua venerdì 11 maggio all'alba ed è in quel momento che G. B., 27 anni, di Villa d'Almé, ha saputo di essere indagato per l'aggressione di domenica sera ai danni di un tifoso juventino.

Gli agenti della Digos hanno bussato a casa sua venerdì 11 maggio all'alba ed è in quel momento che G. B., 27 anni, di Villa d'Almé, ha saputo di essere indagato per l'aggressione di domenica sera ai danni di un tifoso juventino impegnato a festeggiare lo scudetto in centro.

Le accuse sono piuttosto pesanti: lesioni aggravate e rapina, perché alla vittima era stata strappata la sciarpa (poi recuperata dallo stesso proprietario). G. B. è un ultrà dell'Atalanta, anche se nell'ultimo anno non ha frequentato assiduamente la Nord. Ma è anche il giovane che sabato 18 novembre 2006, giorno di Albinoleffe-Juventus, era stato accoltellato all'addome e alla coscia (finì in ospedale in prognosi riservata) da alcuni teppisti bianconeri in viale Giulio Cesare.

Una vendetta servita fredda? Un rancore sedimentato e pronto a esplodere alla prima occasione buona? Gli investigatori, coordinati dal pm Raffaella Latorraca, non lo escludono. E però, il ventisettenne sostiene di avere un alibi di ferro: quella sera era al bar del suo paese, avrebbe testimoni pronti ad affermarlo.

I poliziotti sono risaliti a lui grazie al riconoscimento fotografico. Francesco Mazzola, l'operaio quarantenne di Dalmine ferito a cinghiate, lo avrebbe individuato fra il nutrito album degli ultrà nerazzurri «schedati». A questo indizio si sarebbero aggiunte le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza del Comune.

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