Tre forbiciate al rivale in amore
Scarcerato per legittima difesa

Sarebbe legittima difesa. L'ex fidanzato della sua ragazza lo ha aggredito e lui ha reagito per difendersi e per difendere la fidanzata. Per questo motivo avrebbe colpito con tre forbiciate il suo rivale in amore sabato in via Crispi.  È stato scarcerato.

Sarebbe stata legittima difesa. L'ex fidanzato della sua ragazza lo ha aggredito e lui ha reagito per difendersi e per difendere la fidanzata. Per questo motivo avrebbe colpito con tre forbiciate il suo rivale in amore: una al torace, due all'addome. P. G., 32 anni, nativo di Lovere ma residente a Pisogne, disoccupato, è stato scarcerato con convalida dell'arresto dopo che sabato era finito in manette.

Pesante l'accusa ipotizzata dal pm Carmen Pugliese nei suoi confronti: tentato omicidio, ma martedì mattina il gip ha rilevato nelle sue azioni la legittima difesa. l'uomo si sarebbe trovato di frinte un aggressore violento e corpulento e da qui la decisione di prendere in mano un paio di forbici. poi la fuga in camera da letto per difendere se stesso e la fidanzata. A seguire l'aggressione e le ferite nei confronti dell'ex fidanzato. Quest'ultimo, G. P., 41 anni di Lovere, è finito in ospedale: inizialmente in prognosi riservata, è stato sottoposto a un intervento chirurgico e poi giudicato guaribile in quaranta giorni.

Il fatto è successo nella tarda serata di sabato in un appartamento in via Crispi, nel pieno centro di Bergamo, alle spalle di Palazzo Frizzoni, dove la ragazza, C. M., 26 anni, abita con il padre (che nel fine settimana, tuttavia, era assente). Secondo la ricostruzione della questura, che ha svolto le indagini, sono circa le 23 quando alla porta di casa della giovane si presenta G. P., il quarantunenne di Lovere, suo ex fidanzato. L'uomo, sempre secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, non ha accettato la fine della storia d'amore, avvenuta qualche mese fa, e vorrebbe riallacciare i rapporti. Lei non ne vuole più sapere, tanto che in questura ha già depositato una richiesta di ammonimento nei confronti dello spasimante indesiderato. Il quarantunenne pretende di entrare, ma la ragazza non gli apre. In preda all'ira, lui comincia a prendere a calci e pugni la porta. Infine passa alle spallate (l'uomo è di costituzione robusta, ndr) e riesce a sfondarla, piombando come una furia nell'appartamento. Qui però si trova di fronte non solo la sua ex, ma anche il nuovo fidanzato di lei, il trentaduenne residente a Pisogne, e lo aggredisce. I due ingaggiano una colluttazione. Volano calci, pugni e schiaffi. Al culmine della zuffa, il trentaduenne fidanzato della giovane afferra delle forbici che trova nell'abitazione, scappa in camera da letto e qui viene raggiunto: è qui che, secondo il gip per legittima difesa, sferra tre fendenti al rivale, colpendolo una volta al torace e due volte all'addome.

Il quarantunenne di Lovere, ferito, lascia l'appartamento e si allontana. Si accorge di perdere sangue e si tampona le ferite con gli indumenti. Poi sale in auto e, da solo, raggiunge gli Ospedali Riuniti, dove viene soccorso. I medici gli riscontrano tre ferite: una al torace, che ha sfiorato un polmone, e due all'addome. Una è poco profonda, l'altra invece ha provocato una lesione all'intestino e interessato il fegato. Ferite serie, secondo il personale sanitario, ma il paziente non è in pericolo di vita. Nel frattempo la polizia, che era stata chiamata dalla ragazza mentre i due rivali lottavano, arriva all'appartamento di via Crispi. All'interno ci sono ancora la ragazza e il fidanzato, entrambi contusi. Lui ha anche le caviglie mal messe, ma riferisce agli agenti di essersele fratturate in altre circostanze: successivamente sarà ingessato a una gamba e steccato all'altra. Per il trentaduenne bresciano, dopo le necessarie cure all'ospedale Humanitas Gavazzeni, scattano le manette con l'accusa di tentato omicidio. Lui avrebbe spiegato di aver agito per legittima difesa nei confronti di quell'uomo, piombato nell'appartamento della fidanzata sfondando la porta a calci e spallate. La sua tesi viene accettata dal gip che convalida quindi l'arresto e prevede la scarcerazione.

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