Borse di studio della Provincia
Ecco il comunicato dell’Agesc

Il Comitato provinciale Agesc di Bergamo (Associazione dei Genitori delle Scuole Cattoliche) portavoce di circa 10.000 famiglie bergamasche che hanno scelto liberamente di iscrivere i propri figli nelle scuole cattoliche primarie e secondarie del territorio, in riferimento alle interpellanze fatte dal consigliere di Rifondazione Comunista Vittorio Armanni il 19 ottobre scorso e all’interpretazione classista data alle borse di studio istituite dalla Provincia per gli alunni meritevoli delle scuole non statali, fa queste considerazioni:1.In Italia non è ancora riconosciuto il diritto della famiglia di educare liberamente i propri figli. In particolare la famiglia non può scegliere il sistema scolastico ritenuto più idoneo per i propri figli se non a fronte di oneri e condizionamenti economici.2.Nelle dichiarazioni di molti esponenti politici si continua a considerare come pubblica la sola scuola gestita dallo stato; si limita la legge 62/ 2000 approvata dal Parlamento italiano con il Governo D’Alema, che riconosce pubblica la scuola in base al servizio che rende alla società, indipendentemente dalla figura giuridica del gestore. La scuola statale o paritaria che sia è scuola di tutti e per tutti perché è scuola della società e della nazione.3.La legge 62/2000 (legge sulla parità scolastica – governo Amato) ha definito gli aspetti giuridici delle scuole paritarie, ma attende il completamento degli aspetti economici.4.L’urgenza di procedere verso il traguardo definitivo della piena parità scolastica è un passo che garantirà l’effettiva libertà di scelta dei genitori per il percorso formativo dei figli senza discriminazioni di carattere giuridico o economico nel sistema nazionale di istruzione e formazione costituito dalle scuole statali e paritarie.5.In quasi tutti i paesi dell’Unione Europea la parità anche economica tra gli alunni delle scuole statali e non statali è un traguardo raggiunto.6.Il “senza oneri per lo stato” dell’art. 33 comma terzo della Costituzione Italiana è un passo univoco alle origini; è diventato equivoco per un pensiero di pregiudizio di alcune parti sociali che in Italia hanno contrapposto statale e non statale nel settore scolastico creando disistima sociale e discriminazione economica per le istituzioni cattoliche ed è all’origine di una continua disputa fra laici e cattolici.7.Segnala che le scuole paritarie sono frequentate da studenti sia di famiglie di censo sia di famiglie povere come del resto avviene nelle scuole statali.8.L’interpellanza di un membro del Consiglio Provinciale circa le borse di studio a favore degli alunni meritevoli delle scuole non statali ha valutato l’iniziativa come non equa perché ha premiato anche alunni di famiglie agiate; mentre non si vede iniqua la situazione della scuola statale che al di là dell’età dell’obbligo dà gratuitamente tutto il servizio scolastico a famiglie agiate senza sofferenze.Associazione dei Genitori delle Scuole CattolicheComitato Provinciale di BergamoIl Presidente provincialeSilvio Petteni

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