Città Alta, la musica di Ravel
per l'addio a Pino Capozzi

Via Gombito e Piazza Vecchia hanno fatto da silenziosa cornice al passaggio del corteo con la bara di Pino Capozzi, i cui funerali sono stati officiati da mons.  Giuseppe Sala. Un ultimo saluto al noto ristoratore-albergatore, deceduto all'età di 88 anni.

Via Gombito e Piazza Vecchia hanno fatto da silenziosa cornice al passaggio del corteo con la bara di Pino Capozzi, i cui funerali sono stati officiati da mons.  Giuseppe Sala. Un ultimo saluto al noto ristoratore-albergatore, deceduto all'età di 88 anni, che ha visto l'intervento di centinaia di persone, prima nel cappella della chiesetta di San Lorenzo, dove la salma è stata composta per due giorni e da dove si è mosso il carro funebre verso piazza San Pancrazio, dove altra gente attendeva.

Qui la bara è stata deposta su un tappeto davanti all'ingresso dell'hotel Agnello d'Oro, già diventato un museo, con i quadri dipinti da Capozzi e i riconoscimenti ricevuti in ogni parte del mondo per la sua professionalità. Davanti all'albergo la bara è rimasta circa mezz'ora, con la musica di Ravel.

Poi il corteo verso il Duomo, con la bara portata sulle spalle. Davanti alla chiesa altra gente in attesa: presente il sindaco Franco Tentorio, amico di famiglia, esponenti dell'Ascom (Capozzi è stato presidente del Gruppo ristoratori) e delle varie associazioni enogastronomiche.

All'omelia, monsignor Sala ha ricordato  la laboriosità e la creatività di Capozzi, la sua tenacia e fantasia, il suo mix tutto particolare di pugliese-bergamasco, che ha saputo farsi voler bene da tutti. La salma è stata sepolta al cimitero monumentale di Bergamo vicino alla tomba della prima moglie Elena Guindani.

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