Lega, congresso al Palacreberg
Calderoli: «Vedo già gli sciacalli»

Anche Bossi è arrivato, a sorpresa, al Palacreberg per la serata di apertura del congresso della Lega Nord che sabato eleggerà il nuovo segretario. Sfogo di Calderoli: «Altri nel mirino, me compreso: vedo già gli sciacalli che iniziano a girare».

Anche Umberto Bossi è arrivato, a sorpresa, al Palacreberg per la serata di apertura del congresso della Lega Nord che sabato eleggerà il nuovo segretario. Sfogo di Calderoli: «Altri nel mirino fra cui il sottoscritto. Vedo già gli sciacalli che iniziano a girare intorno».

«Sono rimasto molto deluso dal movimento in questo periodo, perchè non si può non capire che è in atto un attacco totale contro di noi: ho visto fare fuori due o tre persone, e non dico che qualcuno se ne è rallegrato ma sicuramente non si è dispiaciuto, e ne stanno mettendo altri nel mirino».

«Mi sarei aspettato una risposta di tutti uniti contro il nemico del movimento: purtroppo i congressi una risposta unita non la stanno dimostrando - ha detto Roberto Calderoli - È intollerabile (e mi riferisco non solo a noi ma soprattutto alla casa veneta) che si sia arrivati al punto del "con me o contro di me", facendo intendere che dopo il Congresso faremo i conti».

«Se qualcuno dovrà fare il leader a livello nazionale o federale - ha aggiunto - deve essere uno che unisce e non uno che fa le purghe, altrimenti il movimento è finito». Calderoli ha riferito di essere stato lui a scrivere l'intesa fra Roberto Maroni e Umberto Bossi in vista del congresso federale. «Ma vorrei che quell'intesa la si raggiungesse anche a livello della base, cosa che non sta succedendo. Basta con la Lega dell' odio, ma avanti con la Lega dell'amore».

Alla Lega «l'esperienza di governo a vari livelli non ha prodotto i risultati che ci aspettavamo ma soprattutto ha cambiato i leghisti». Lo ha sostenuto il segretario uscente Giancarlo Giorgetti aprendo il congresso. «Abbiamo vissuto tanti anni della rendita politica per le intuizioni di Umberto Bossi e ora abbiamo esaurito questa riserva».

Un discorso di nemmeno 10 minuti, schietto, in cui non è mancata qualche sottolineatura polemica su come stanno andando le cose nel Carroccio. «Ringrazio i militanti ignoti - ha detto Giorgetti ricordando le sue parole all'insediamento -. È un militante ignoto colui che la sera, con il cuore ferito non va a parlare male degli altri in un bar di Laveno o su Facebook: è militante ignoto chi va fra la gente a tenere alta la nostra bandiera, è verbo che ha il cuore impavido».

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