I bergamaschi alla veglia col Papa
Giornata di festa e condivisione

«Arriva, arriva». Nel settore 12 i genitori della Malpensata prendono in braccio i figli, i bambini sventolano le borracce di plastica azzurra dell'organizzazione, i piccoli addormentati nei passeggini si svegliano. Eccolo, Benedetto XVI, più bianco che mai.

«Arriva, arriva». Nel settore 12 i genitori della Malpensata prendono in braccio i figli, i bambini sventolano le borracce di plastica azzurra dell'organizzazione, i piccoli addormentati nei passeggini si svegliano. Eccolo, Benedetto XVI, più bianco che mai.

«Per essere qui con il gruppo della parrocchia abbiamo mancato l'incontro con mia cognata, suora missionaria che è qui con le famiglie peruviane. Ma è una grande emozione, grande», confida Luisella Carrara, che con il marito Giuliano è rimasta appollaiata su uno sgabellino per tutto il pomeriggio.

Lui, organizzato, si era portato un libro. «Siamo felici, valeva la pena e anche il pomeriggio è stato bello, qui a chiacchierare sull'erba, tranquilli», afferma il capogruppo Antonio De Rosa. Tranquilli è una parola grossa, per tutto il pomeriggio gli altoparlanti rovesciano sulla folla musica e parole, eppure Antonio ha ragione.

Guardandosi in giro si vedono solo facce contente. E l'atmosfera non è diversa da una grande festa di compleanno o da un pic nic. L'avventura dei bergamaschi del Family day era cominciata nel primo pomeriggio sul piazzale della Malpensata dove i pullman della Ovet partivano a scaglioni ordinati alla volta di Sesto Marelli.

Adelaida e Maurizio hanno portato due bimbi, uno nello zaino dorme beato, l'altro nel passeggino. Lei, informatica e teologa, sette anni fa è arrivata in Italia da Bucarest per una trasferta di lavoro. Non se n'è più andata. «Sono ortodossa, ho cominciato a frequentare amici cattolici, ma non sentivo la necessità di cambiare. Poi mi sono trovata in piazza San Pietro con Maurizio, appena sposati. E ho visto l'universalità della Chiesa cattolica intorno al Papa. Mi sono sentita a casa, è cominciata una nuova tappa. Ora lavoriamo in parrocchia nel gruppo famiglie e nel movimento».

«Non mi aspetto cose particolari da questo pomeriggio – osserva Carla Pavan, colonna da 41 anni della parrocchia della Malpensata – solo una festa, un po' di condivisione. Già aiutare a spingere un passeggino è un modo per sentirsi più vicini. Le famiglie ne hanno bisogno, quelle giovani perché cominciano e quelle stagionate per andare avanti con serenità».

Leggi le sei pagine dedicate a Papa Ratzinger a Milano per il Family Day su L'Eco di domenica 3 giugno

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