Gli espropriati dalla Calciana
«Sabato blocco della strada»

Da Cividate al Piano si rialza la protesta degli espropriati che attendono da 8 anni il saldo dell'indennizzo dei loro terreni, utilizzati per la costruzione della provinciale 98 «nuova Calciana», inaugurata nel 2008. Sabato bloccheranno la strada.

Da Cividate al Piano si rialza la protesta degli espropriati che attendono da 8 anni il saldo dell'indennizzo dei loro terreni, utilizzati per la costruzione della provinciale 98 «nuova Calciana», inaugurata nel 2008. Stanchi di attendere, il gruppo dei residenti coinvolti (per lo più cividatesi rappresentati dalla portavoce Maria Carminati), a febbraio aveva alzato i toni, preannunciando un blocco della strada 98 se la situazione si non si fosse sbloccata a loro favore. Sabato, dunque, dalle 8.30 alle 12.30 il presidio, all'altezza della rotatoria «Gescal».

La realizzazione della Calciana risale all'accordo di programma del 2004, stipulato tra Provincia, Comuni di Cortenuova, Cividate al Piano, Palosco, Calcio e Bergamo Engineering srl, di cui fa parte la società «Pedroni Immobili» di Pontoglio che ha realizzato l'opera. È seguito l'avvio della procedura degli espropri, con la presa di possesso dei terreni da parte della Provincia (che per il caso di Maria Carminati risale all'11 ottobre 2004). Le famiglie espropriate hanno ricevuto l'80% del compenso e, nel frattempo, i lavori sono iniziati e poi terminati nel 2008.

È sul pagamento del saldo, il rimanente 20% (circa 500.000 euro complessivi da ripartire tra cittadini di Cividate e Calcio) che sono sorti i problemi perché, non essendo stati rispettati i tempi di pagamento, la procedura d'esproprio è rimasta aperta. In più, gli espropriati non sanno da chi doversi attendere i soldi: la Provincia, incaricata dell'esecuzione degli espropri solo per la porzione di terreni nei pressi del sottopasso ferroviario, «per quanto le competeva ha pagato tutto» aveva dichiarato Renato Stilliti, dirigente del settore Viabilità. Secondo Comuni e Provincia sarebbe la ditta a dover risarcire i cittadini, avendo eseguito gli espropri rimasti insoluti oltre a opere extra a corredo della Calciana (pari a circa 600.000 euro) che, dicono gli enti, non erano mai state commissionatele.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 6 giugno

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