«No» alla Bergamo- Treviglio
Le firme consegnate alla Provincia

Il no alla Bergamo-Treviglio arriva in Provincia. Un no pacifico, ma rumoroso che i rappresentanti del comitato «Cambiamola!» - nato con l'intento di dire no all'autostrada - ha manifestato a suon di fischietti e striscioni nella sede di via Tasso.

Il no alla Bergamo-Treviglio arriva in Provincia. Un no pacifico, ma rumoroso che i rappresentanti del comitato cittadino «Cambiamola!» - nato con l'intento di dire no alla nuova autostrada - ha manifestato a suon di fischietti e striscioni oggi alle 17 nella sede di via Tasso.

Una delegazione dei venti manifestanti sono stati ricevuti alla quarta commissione consiliare «Affari istituzionali e partecipazione» dove hanno presentato su un cd le 10.000 firme raccolte per dire no alla Bergamo-Treviglio. All'esterno intanto sono stati srotolati due striscioni con le scritte «Autostrada, non grazie» e «Salute, l'affare più pulito».

L'istanza che il comitato ha presentato è quella non di sospendere, ma di bloccare l'iter procedurale (ora arrivato all'approvazione del progetto preliminare) per la costruzione della Bergamo-Treviglio promossa dalla società Autostrade Bergamasche.

«Le gravi e motivate ragioni di pubblico interesse - afferma il presidente di "Cambiamola!" Cristian Avogadri - sono l'ingiustificato consumo del territorio a cui porterà la costruzione di questa autostrada che ci viene presentata come la panacea per risolvere i problemi di viabilità fra Bergamo e Treviglio cosa, come evidenziato dagli studi sul traffico allegati al suo stesso progetto, che non corrisponde alla realtà».

«Cambiamola!» ha poi presentato una proposta alternativa all'autostrada: «La soluzione non è costruire un'autostrada, ma potenziare la viabilità locale riqualificando le ex statali 42 e 525 e risolvendo quei nodi viabilistici noti a tutti come ad esempio l'attraversamento dell'abitato di Verdello».

Alla quarta commissione consiliare spetta decidere sull'ammissibilità degli atti presentati da «Cambiamola!». Se verranno dichiarati ammissibili verranno inviati per essere discussi agli organi competenti, fra cui anche la Giunta e il Consiglio provinciale.

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