Lucchina e l'inchiesta Sanità:
solidarietà non solo dall'assessore

«Non chiederò le sue dimissioni, gli ho detto di tenere duro». L'assessore lombardo alla Sanità interviene sull'inchiesta che vede coinvolto il direttore generale della sanità lombarda, Lucchina. Piena solidarietà anche da altre istituzioni.

«Non chiederò le sue dimissioni e gli ho detto di tenere duro». Così l'assessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani, interviene a proposito dell'inchiesta che vede coinvolto anche il direttore generale della sanità lombarda, Carlo Lucchina.

«Fino a che non mi dimostreranno che Lucchina ha commesso il reato - ha spiegato Bresciani ai giornalisti - ha il diritto di lavorare e la fiducia di prima. Non chiederò le sue dimissioni, perchè rispetto il diritto che prevede la presunzione di innocenza fino a prova contraria».

Bresciani ha inoltre avuto parole di stima per Lucchina, sottolineando che hanno «lavorato bene insieme per sette anni, ed è un professionista capace che stimo».

Per quanto riguardo lo stato d'animo di Lucchina dopo le perquisizioni della Guardia di finanza, l'assessore ha raccontato di averlo invitato «a tenere duro e non mollare».

Piena solidarietà al direttore generale della sanità lombarda, Carlo Lucchina, coinvolto nell'indagine sanità, è stata espressa anche dai vertici della Fondazione Irccs Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico.

«Certi della sua integrità professionale e morale, i risultati da lui conseguiti nella sanità lombarda ne sono l'attestazione più evidente», è scritto nella nota firmata da Giancarlo Cesana (presidente), Luigi Macchi (direttore generale), Anna Pavan (direttore sanitario), Osvaldo Basilico (direttore amministrativo), Pier Mannuccio Mannucci (direttore scientifico).

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