Tangenti e gomme gratis anti-fisco
Tre a processo a Bottanuco

Richieste di denaro al titolare di un'officina di Bottanuco e, in un caso, un cambio di gomme omaggio per ammorbidire i controlli fiscali, secondo il punto di vista dell'accusa. Racconti del tutto inverosimili e non corrispondenti al vero invece secondo i difensori.

Richieste di denaro al titolare di un'officina di Bottanuco e, in un caso, un cambio di gomme omaggio per ammorbidire i controlli fiscali, secondo il punto di vista dell'accusa. Racconti del tutto inverosimili e non corrispondenti al vero invece secondo i difensori. Ora tutta la vicenda dalle mani del giudice dell'udienza preliminare Tino Palestra arriva a quelle del giudice del dibattimento, che dovrà accertare le eventuali responsabilità penali a carico di un commercialista e due persone all'epoca dei fatti funzionari dell'Agenzia delle Entrate di Ponte San Pietro: il gup infatti mercoledì mattina ha rinviato a giudizio per concussione rispettivamente Giuseppe Morganti, 55 anni di Bergamo, Salvatore Impastato, 63 anni, e Francesco Caruso, 59 anni, questi ultimi residenti entrambi a Ponte San Pietro. I tre compariranno a processo il 15 gennaio 2013 per l'udienza di smistamento e l'avvio dell'istruttoria: in quella sede potranno difendersi dalle accuse.

A dare avvio alla vicenda, con le indagini coordinate dal pubblico ministero Franco Bettini, sarebbe stata la segnalazione di un gommista di Bottanuco, titolare di un'officina: all'inizio del 2010, e più esattamente tra il 18 gennaio e il 31 marzo, la sua ditta era oggetto di controlli fiscali da parte dell'Agenzia delle Entrate e, secondo quanto contestato, proprio in quel frangente sarebbero arrivate le richieste oggetto dell'indagine.

In particolare da parte dei due funzionari, mentre il commercialista (accusato in concorso) avrebbe gestito i collegamenti tra i due e il gommista, di cui per altro seguiva la contabilità. In prima battuta sarebbe stato il sessantatreenne a farsi cambiare gratis i quattro pneumatici della sua auto, oltre a un controllo della convergenza dell'auto del figlio: il tutto lasciando capire – è l'accusa – che in cambio avrebbe usato un occhio di riguardo durante i controlli. Il punto centrale della contestazione sarebbe però la richiesta – fatta secondo il pubblico ministero il 5 marzo dello stesso anno – di una tangente di 16 mila euro, che però il titolare dell'officina aveva rifiutato di versare, denunciando invece il tutto.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 21 giugno

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