Albanese ucciso: oggi l'autopsia
Le indagini seguono tre piste

Qualche elemento in più per cercare di risolvere il mistero della morte di Sabaudin Bregu potrebbe emergere nel corso dell'autopsia disposta dal pm Fabrizio Gaverini, in programma per martedì 26 giugno. Intanto i carabinieri sono tornati sul luogo del delitto.

Qualche elemento in più per cercare di risolvere il mistero della morte di Sabaudin Bregu potrebbe emergere nel corso dell'autopsia disposta dal pm Fabrizio Gaverini, in programma per martedì 26 giugno. Intanto i carabinieri sono tornati sul luogo del delitto, per interrogare ancora alcuni residenti.

Stando a un primo esame esterno del cadavere compiuto sul luogo del ritrovamento dal medico legale e dai carabinieri del reparto operativo di Bergamo, il trentaquattrene albanese di Villa di Serio è stato ucciso da 15 coltellate (dieci alla schiena, tre al torace e due alla nuca).

Sulle cause della morte non sembrano esserci dubbi. Ma l'autopsia farà chiarezza sul numero esatto di lesioni presenti sul corpo della vittima, sul tipo di ferite, e consentirà probabilmente di formulare ipotesi riguardo alle caratteristiche del coltello che è stato l'arma del delitto (non trovata).

L'esame sarà eseguito dal dottor Antonio Osculati, anatomopatologo dell'Università di Varese, a cui il pm Gaverini ha conferito l'incarico. Ieri mattina i carabinieri sono tornati sul luogo del delitto, in via dei Prati a Campagnola. Nel corso del sopralluogo, i militari hanno contattato di nuovo alcuni residenti, per porgere qualche domanda.

Tre le piste che vengono date per privilegiate. Primo: un possibile collegamento tra questo delitto e l'accoltellamento di due fratelli, Marco ed Erika Bergamelli, da parte di un ladro che loro avevano sorpreso mentre cercava di introdursi nella loro abitazione a Pedrengo. Secondo: un regolamento di conti nel mondo dello spaccio di droga. Terzo: la vendetta compiuta da due marocchini con cui Bregu aveva avuto un diverbio.

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